Una fake news, una falsa notizia lanciata da qualcuno su Facebook e rimbalzata in pochi minuti su centinaia di bacheche. «C’è un extracomunitario che spara con un mitra in strada». A Comiso si scatena il panico: alcune attività commerciali chiudono, molte altre chiamano la polizia per chiedere se non sia il caso di abbassare le saracinesche «visto quanto sta succedendo». «Agente – si sente dire un poliziotto che entra in un panificio – cosa ci fa ancora in giro con le sue figlie?». Eppure né al commissariato, né alla caserma dei carabinieri nessuno sa niente, nessuna segnalazione. Ma il tam tam ormai è avviato, le informazioni sui social parlano anche di un’area precisa della città: la zona di via San Biagio, in centro.
Così le forze dell’ordine sono costrette a indagare, a verificare se ci sia qualcosa di reale alla base del panico generale. E scoprono che in realtà all’origine di tutto ci sono due amici: uno ha venduto un mitra per soft air all’altro. E quest’ultimo, prima di ultimare l’acquisto, lo ha voluto provare, sparando alcuni pallini pieni di colore dall’esterno all’interno del suo furgone. Solo che chi ha sparato è un ragazzo di colore. Per inciso, sottolinea la polizia, regolare e da anni residente a Comiso.
Al commissariato, anche stamattina, l’incredulità è ancora tanta. «La cosa più assurda – sottolinea il dirigente Emanuele Giunta – è che nessuno ha pensato di chiamarci per segnalare il fatto. Si sono riversati tutti su Facebook. Ormai i social network, nell’ottica popolare, sono divenuti mezzi ufficiali con i quali far circolare le notizie e purtroppo anche mezzi con i quali far circolare gli allarmi che si possono verificare nelle nostre città, facendo spesso dimenticare alla popolazione che sarebbe opportuno avvisare, prima di fare ogni altra cosa, gli organi di polizia o di soccorso necessari».
Ieri sera l’allarme è scattato alle 20.45, quando l’agente che si trovava nel panificio con le figlie ha intercettato la notizia che correva di bocca in bocca. L’operatore si è quindi messo in contatto con il commissariato per verificare i fatti e vedere se fosse necessario intervenire, trovando però i colleghi all’oscuro di tutto. Stessa cosa alla centrale operativa della polizia di Ragusa, mentre all’Arma dei carabinieri la notizia era arrivata esattamente allo stesso modo: un militare era stato informato casualmente in un esercizio commerciale.
Partono così le verifiche che coinvolgono diverse pattuglie di polizia e tutti gli uomini in quel momento ancora presenti nel commissariato di Comiso, con il sostegno anche di mezzi da Ragusa per perlustrare il territorio. Vengono acquisiti i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza della zona di via San Biagio, dove erano stati indicati gli spari. Ad anticipare gli agenti è però l’arrivo in commissariato del diretto interessato che spiega come, insieme all’amico, sono loro gli involontari protagonisti della vicenda. Racconta di aver incontrato in via San Biagio l’amico al quale aveva venduto un mitra per soft air e che quest’ultimo aveva voluto testarlo immediatamente, sparando dalla strada all’interno del suo furgone tre colpi, prima di concludere l’acquisto ed andare a casa.
La polizia ha quindi rintracciato il giovane acquirente che ha confermato l’accaduto. Quest’ultimo è stato denunciato dalla polizia per procurato allarme e il mitra per soft air è stato sequestrato.
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