Unipa, la gestione della pandemia e i guardiani del deserto Studenti: «Vogliamo tornare all’Università». E occupano aula

Non ne potevano più di rimanere chiusi in casa, incollati alle scrivanie per ore. Così, in piena sessione invernale, alcuni ragazzi dell’università degli studi di Palermo hanno deciso di ripopolare gli ambienti universitari occupando un’aula dell’edificio 12, l’ex facoltà di Lettere e Filosofia, per lanciare un messaggio contro la gestione dell’emergenza sanitaria a livello universitario.

«Occupare questo spazio significa restituire a noi studenti la possibilità di partecipare ai processi che stanno attraversando la nostra università oggi – spiega Tiziana Albanese, studentessa al terzo anno di Lettere moderne – vogliamo spazzare il deserto che è diventata l’università in questi ultimi due anni di pandemia. Con il super green pass si può andare ovunque, al cinema, a teatro, in vacanza e non si può studiare dentro un edificio universitario?».

«Lasciare l’aula e l’edificio al termine della lezione» si legge su un foglio affisso nella bacheca dell’edificio 12. Niente più chiacchierate tra colleghi, nell’attesa della lezione seguente, seduti nelle panchine in legno, o la possibilità di prendere un caffè alla macchinetta con spensieratezza. I periodi in cui l’università era un luogo d’incontro e aggregazione restano solo ricordi lontani.

«In questo momento l’accesso all’edificio è negato se non per accedere alla biblioteca – commenta Clara Pipitone, studentessa di filosofia – Non si può sostare nel corridoio, mettere in carica il cellulare. Questa mattina c’era addirittura l’edificio chiuso, per entrare bisognava bussare». Gli studenti denunciano anche la non agibilità di un’aula all’interno dell’ex facoltà di Lettere. «L’aula Cocchiara è inaccessibile per delle infiltrazioni sul tetto – continua la giovane – Chiediamo di ritornare a vivere i nostri spazi in sicurezza».

In queste condizioni, a frequentare gli spazi dell’Ateneo sono rimasti in pochi e la mattina trovare parcheggio in viale Delle Scienze non è più un’impresa. Durante le sessioni gli esami si svolgono in Dad, ma le biblioteche e le sale lettura sono rimaste aperte, a ingressi contingentati. Le lezioni invece sono in modalità mista. È lo studente a scegliere se partecipare o meno, prenotandosi dal portale.

«Dai mesi di novembre e dicembre la capienza per partecipare alle lezioni è stata estesa – sostiene Albanese – ma molti studenti hanno preferito continuare in Dad. Molti pendolari e fuori sede nell’incertezza non hanno preso alloggi. Finché c’è la mista molti rimarranno a casa».

L’avvio delle lezioni è previsto per la prima settimana di marzo. «Stiamo aprendo questa campagna adesso – conclude Pipitone – per dare alle istituzioni universitarie il tempo di organizzarsi per il rientro in sicurezza, trovando fondi, spazi e quanto necessario, e agli studenti fuori sede di trovare una sistemazione a Palermo». Intanto il rettore dell’Ateneo palermitano, Massimo Midiri, si dice aperto al dialogo con gli studenti. Un confronto che avverrà oggi. 


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