Un’inquieta semplicità

Ciò che colpisce immediatamente del maestro Vincenzo Spampinato è il suo viso. Trapela la luce dell’esperienza e dell’umanità di un artista che ha cercato ed ancora cerca valori semplici e forti come la bellezza e l’autenticità. Cosa rara di questi tempi in cui la scena chiede agli artisti di esibirsi coi pianoforti a tracolla / vestiti da Pinocchio.
Un tuffo dentro la produzione musicale del compositore catanese lascia l’ascoltatore sconvolto dalla varietà di temi trattati e dalla ricchezza melodica che rappresenta, insieme alle modalità di arrangiamento, l’enciclopedia della musica leggera italiana. Sì, l’enciclopedia. Non c’è tema o groove che sfugga alla sensibilità di Spampinato. Egli, come pochi artisti sanno fare, assorbe ciò che il mondo offre e ne dà una sua interpretazione. Tali interpretazioni possono sembrare “leggere”, ma non è così. Si tratta piuttosto di una scelta estetica consapevole che non vuole voltare le spalle alla gente comune. L’artista “punge” le coscienze, senza dichiarazioni di appartenenza, con delicatezza, con rabbia e con ironia.

Preferendo stare “fuori” dalla storia degli uomini e dal fango industriale si è immerso senza Virgilio, fino agli inferi, alla ricerca di un’altra strada, quella che cambia tutta la vita e ce la indica, rischiando di persona gli insulti ed i sorrisini degli animi borghesemente coccolati da una ricchezza fittizia, scandita dal rintocco delle solite campane.
D’altra parte è capace di mostrare le varie e complesse sfaccettature del sentimento amoroso, guida e spina di un animo combattente ed inquieto.
In La storia degli uomini scrive: Voglio che i diversi siano angeli come gli altri dipinti sugli altari. Vincenzo sembra così. Nonostante i Bin, i Bush e i Boom, egli si ostina a coltivare il lato romantico dell’esistenza. Presente sulla scena artistica italiana, come interprete della canzone d’autore, fin dagli anni ’70, ottiene, nel 1978, il secondo posto al Festivalbar e, nel 1979, viene premiato come miglior paroliere.
Ha collaborato con le più prestigiose case discografiche (CGD, Warner Bros, DDD-CBS, BMG-Ricordi) ed ha partecipato a diverse trasmissioni televisive.
Molteplici sono le sue tournée in tutti i maggiori teatri e palasport italiani. Basti ricordare i tour con Vasco Rossi, Alberto Fortis, Marco Ferradini e i New Trolls.

Tuttavia, Spampinato non è soltanto musicista (anche se ama definirsi un artigiano della musica). I suoi interessi sono molteplici e spaziano dalla danza al mimo; dalla drammatizzazione alla dizione; dalla fonazione alla creatività pubblicitaria ed al teatro. Sulle orme di Schaeffer, Henry, Cage, da tempo percorre le strade sperimentali della “Musica Concreta” (vedi I diritti dell’uomo).
Come compositore ha prodotto brani (venduti in milioni di copie) che sono stati interpretati, tra gli altri, da Fausto Leali, Irene Fargo, Milva, Viola Valentino e Riccardo Fogli.
Curioso un secondo posto allo Zecchino d’oro del 1987 come autore della canzone Il mio grande papà.
È un versatile autore di colonne sonore per film, spot pubblicitari, sigle TV.

Oltre a ciò, Spampinato vanta successi anche all’estero. Ad esempio in Spagna, dove, nei primi anni ’80, il cantante Gonzalo interpreta Mujer de un dia. Nei paesi del Sud America, Sebastian Casanova porta al successo la versione spagnola di Innamorati di me con la quale Spampinato aveva partecipato al Festivalbar del 1981.
Ma il successo più clamoroso lo ottiene con Quiero un angel, in Venezuela, dove la cantante Kiara resta in vetta alla classifica per mesi e mesi. La stessa canzone in italiano, aveva dato notorietà e successo alla giovane esordiente Valentina Gautier prodotta da Shel Shapiro. Nel 2001, in Grecia, viene distribuita La tarantella di Socrate, cantata da Patrizia Bulgari. Altre sue canzoni vengono tradotte in Africa e in Cina.
Da 15 anni è socio alla S.I.A.E.
È anche Ispettore Onorario dei Beni Culturali nonché Direttore Artistico delle Ciminiere e le Stelle.

La Bastogi editrice ha pubblicato, a cura di Mario Bonanno, una biografia di Spampinato dal titolo Lettere mai spedite e rime tempestose.

Tra le sue produzioni musicali si segnalano:
Judas (1999)
L’amore nuovo – Ritmo del profeta spiritoso (1999)
Antico suono degli dei (2001)
Dolce amnesia dell’elefante (2001)
I diritti dell’uomo (2002)
Ri-vintage, analogicantologia (2006)
Altre informazioni si posso reperire presso il sito internet www.lengi.it

Nell’ambito del laboratorio Medialab “SONO SOLO CANZONETTE?”, Giovedì 2 marzo in p.zza Dante 14 (ore 11-13), si terrà un incontro con Vincenzo Spampinato. Il musicista catanese discuterà con gli studenti del MEDIALAB della formazione artistica nell’ambito della musica pop.


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