Dal conto annuale inviato al ministero dell'Economia emerge il quadro della spesa per le paghe dell'ateneo. Tra fondi ministeriali in calo e blocchi delle assunzioni, si delinea una situazione anomala nella ripartizione tra le categorie. Un dirigente guadagna mediamente quanto gli stipendi sommati delle figure sulle quali l'istituzione universitaria dovrebbe fondarsi
Unict, un dirigente costa quanto un prof più un ricercatore Per 12 stipendi si spende l’uno per cento delle risorse Miur
Quanto vale lo stipendio medio di un dirigente dell’ateneo di Catania? Più della somma di quanto guadagnano in un anno un docente e un ricercatore, le figure che dovrebbero fondare un’istituzione universitaria. È quanto emerge dal conto annuale 2013, la rilevazione inviata al ministero dell’Economia e delle finanze a settembre relativa all’ultimo triennio 2011-2013. Al suo interno uno spaccato di quella che è l’impresa più rilevante dell’intera provincia di Catania, nonostante il calo dei contributi statali di cui il settore universitario è soggetto da alcuni anni. Il Fondo di finanziamento ordinario – la quota che il ministero dell’Università destina a ateneo – a Catania per il 2014 è di 168 milioni di euro, con una perdita rispetto all’anno precedente di quattro milioni di euro. Cifra parzialmente compensata dall’accesso ai fondi premiali – oltre tre milioni 700mila euro sono stati accordati a Unict sui quattro milioni disponibili – ma di certo non tale da far tirare un sospiro di sollievo. A questo si accompagna il blocco delle assunzioni stabilito dalla distribuzione dei Punti organico 2014, che nonostante il rispetto dei parametri ministeriali imposti vede Catania e le altre università siciliane impossibilitate a procedere a nuovi contratti.
Con una situazione generale di questo tipo, non stupisce la stretta che l’amministrazione guidata dal rettore Giacomo Pignataro vorrebbe imprimere agli stipendi d’oro resi pubblici da MeridioNews. Nel corso dell’ultimo consiglio d’amministrazione, svoltosi lo scorso 29 dicembre, il magnifico ha ribadito la decisione approvata già a luglio, nonostante sulla riforma preparata assieme all’ex direttore generale Federico Portoghese incombano la contrarietà dell’attuale direttore Lucio Maggio e il ricorso al tar presentato dai membri della giunta da lui nominata.
La spesa per la dirigenza dell’ateneo, secondo un calcolo effettuato dal Coordinamento unico d’ateneo nel 2012, gravava sulla quota del Fondo di finanziamento ordinario per una percentuale dell’1.13 per cento. Una stima che, riportata alle cifre attuali, sale all’1.2 per cento. Secondo i dati inviati al ministero dell’Economia, dal 2011 al 2013 il personale docente – tra ordinari e altre fasce – passa da 840 a 752 unità, i ricercatori da 598 a 573. Si assottiglia di conseguenza anche la spesa per la loro retribuzione. Per i docenti si va complessivamente da 67 milioni di euro a 58 milioni. Per i ricercatori, da 28 milioni di euro a 26 milioni.
Così, nel 2013, la busta paga di un docente nel suo complesso si aggira attorno ai 75mila euro l’anno, 45mila per un ricercatore. E per un dirigente? Per i dodici fortunati membri del circolo più esclusivo di Catania e provincia si tratta di più della somma delle due categorie-base sulle quali si regge l’istituzione universitaria: oltre 130mila euro. Per gli altri dipendenti di Unict, a seconda della categoria, lo stipendio lordo varia tra i 29mila e i 22mila euro. Meno di dieci milioni di euro la cifra impegnata per i contratti dei dipendenti a tempo determinato, per un valore medio annuo di 14mila euro.