«Dimissioni volontarie» e «avviso pubblico per il conferimento dell'incarico». Tutto in una volta. La riunione del Cda dell'Università di Catania di questo pomeriggio è densa di argomenti importanti. «Nessun attrito con Priolo», garantisce il dimissionario
UniCt, il direttore generale Bellantoni si dimette Oggi la riunione del Consiglio di amministrazione
«Avevo annunciato le mie dimissioni in occasione delle elezioni del nuovo rettore, le ho presentate e Francesco Priolo non le ha respinte». Candeloro Bellantoni, ancora per qualche ora direttore generale dell’università di Catania, ufficializza definitivamente la volontà di abbandonare il proprio ufficio anche perché «ricoprirò un nuovo incarico ottenuto mediante procedura di selezione». Della natura dell’incarico però Bellantoni preferisce non parlare. «Al momento – spiega il direttore – non mi sembra opportuno».
Insediato l’1 luglio 2017 (sotto la guida del rettore Francesco Basile), Bellantoni lascia la gestione dei servizi Unict un anno prima della scadenza del suo mandato prevista il 30 giugno 2020. «Ho messo il mandato nelle mani del rettore lo scorso 20 settembre», aggiunge. «Ritengo che il mio incarico derivi da una nomina fiduciaria – commenta Bellantoni -, e ho preferito lasciare libera scelta al rettore Priolo». Al contempo, però, Candeloro Bellantoni assicura che «non c’è stato nessun attrito» con i vertici d’Ateneo.
Per questo oggi, al rettorato, è stato convocato il Consiglio di amministrazione, organo che per legge è deputato a conferire il nuovo incarico. Tra i punti all’ordine del giorno spuntano le «dimissioni volontarie e la risoluzione anticipata del contratto del direttore generale Candeloro Bellantoni» e «l’avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di direttore generale». In altri termini: un modo per raccogliere le candidature. Il rettore farà la sua valutazione e poi la palla passerà al Senato accademico e al Cda.