Un blog, una libreria online, un canale Youtube, un’app, una pagina Facebook. Tutto questo per Gli ultimi del Rea, gli iscritti del corso di laurea a esaurimento in Recupero edilizio e ambientale dell’Università di Catania. «Il corso è stato chiuso nel 2008 spiega il creatore di questa piccola comunità, Andrea Di Giovanni Siamo rimasti in 160». Una ristretta comunità che assieme alle difficoltà quotidiane della vita universitaria, ha dovuto fare i conti anche con quelle relative a percorso ormai chiuso.
Il piccolo mondo online è nato con un blog personale. «È iniziato per caso racconta il giovane studente A tutti noi servivano slide e appunti. Spesso si perdevano, così ho iniziato a caricarli su quello che è poi diventato il sito». In poco tempo, l’angolo degli ultimi del Rea è diventato un punto di riferimento anche per i docenti e nel frattempo l’impegno di Di Giovanni si è ufficializzato attraverso l’elezione come rappresentante degli studenti in area didattica. «Alcuni professori non riuscivano a caricare il materiale, così me lo passavano e io lo caricavo online».
In comune con molti altri portali di ex facoltà e attuali dipartimenti dell’Ateneo, quello di Ingegneria e dei suoi corsi è un sito per il quale «devi andare in analisi per capirci qualcosa. È troppo complicato». Fedele alla regola dei 30 secondi se non si trova un’informazione in mezzo minuto, un sito non ha molto valore la funzionalità è diventata la guida di Andrea. Così man mano che l’archivio s’ingrandiva, si è resa necessaria una sua organizzazione. «Per questo è nata la libreria». Il canale Youtube, invece, è utile invece per le comunicazioni di vario genere.
Intanto, in attesa che tutti i membri giungano al sospirato traguardo, questo piccolo gruppo fa fronte comune sfruttando le mille risorse messe a disposizione da pc e smartphone. «Il sito è partecipativo, i colleghi mi mandano il materiale o mi passano le informazioni. Principalmente lo gestisco io, ma non solo. Appartiene a tutti». Anche a studenti di altri dipartimenti, visto che una realtà simile, così complessa, non sembra esistere. «Inizialmente era nato per quelli del Rea, ma adesso è utile anche ad altri che seguono le stesse materie e si servono dei nostri appunti». Alcuni, però, hanno preferito non partecipare a questa piccola comunità. Così come qualche professore. «Alcuni docenti hanno paura della Rete. Non capisco il perché confessa il rappresentante che senso ha non condividere online quanto si mette a disposizione degli studenti nelle lezioni?».
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