Un fitto cartellone di concerti che vanno dalla musica jazz al rock passando per la classica. E poi workshop, proiezioni, retrospettive, laboratori. L'ateneo ha lanciato l'iniziativa in collaborazione con una decina di operatori culturali della città come Zanne, Cinestudio, Catania Jazz, Marionettistica fratelli Napoli. Scarica il calendario completo
Unict apre le porte alla cultura Un mese di eventi in tutte le sedi
Un mese, una decina di associazione ed enti coinvolti, un fitto calendario di eventi che vanno dal rock al jazz passando per spettacoli di pupi siciliani e cori di lavandaie in luoghi storici. L’ateneo ha lanciato stamattina l’iniziativa Porte aperte all’università di Catania. Una manifestazione che – dal 12 giugno al 12 luglio – mira a permettere agli operatori culturali di utilizzare i luoghi frequentati dalla popolazione universitaria e farli conoscere al grande pubblico. «Vogliamo far capire che è bello studiare in un grande ateneo come il nostro, che è sempre attento alle arti e intende divenire un punto di riferimento per chi produce cultura nel nostro territorio», afferma il rettore Giacomo Pignataro.
All’incontro di presentazione hanno partecipato tutti gli enti coinvolti. L’evento che aprirà la manifestazione è quello organizzato all’interno dell’ex monastero dei benedettini da radio Lab, da sei mesi editore dell’emittente di Unict, Zammù. Cambio di scena, palazzo Centrale, e di genere musicale per il ciclo di concerti del teatro Massimo dal titolo Il Bellini nel barocco. E poi gli eventi dedicati al festival del cinema di Frontiera nella sede della Scuola superiore, a Cibali. Qui si esibirà anche il coro del Massimo in un brano dal titolo Cicaleccio di donne al lavatoio, per questo motivo è stata avanzata richiesta al Comune di utilizzare la storica struttura del quartiere distante pochi metri. Spazio pure per alcune anticipazioni del festival Zanne, la chiusura dei laboratori del rifondato teatro Machiavelli all’interno di palazzo Sangiuliano e l’Hot flowing pixel, festival dedicato alla computer grafica che si terrà alla cittadella. Non mancheranno gli appuntamenti con il cinema d’autore, con una retrospettiva dedicata a Wes Anderson in un’edizione speciale del Learn by movies in collaborazione con Cinestudio, e con le radici della cultura siciliana: il Marranzano world festival e lo studio delle metafore belliche viste attraverso la guerra delle marionette, con il gruppo dei fratelli Napoli. A concludere la lunga sessione di appuntamenti sarà la Catania jazz marathon, che vedrà un party finale con i Brigantini.
«Verrà mostrata la cultura che si produce e non solo quella che si consuma», sottolinea Luciano Granozzi, delegato alla Comunicazione. Un ruolo centrale spetterà agli studenti e anche alle aspiranti matricole, andando incontro ai loro molteplici interessi culturali. Per conciliare il tutto, assieme ai concerti organizzati nell’ambito di Zanne ci saranno dei workshop dedicati alla produzione dei manifesti dei concerti e sulla scrittura giornalistica. I nomi più conosciuti del panorama del jazz si esibiranno con gli esponenti della nuova scena locale e italiana. I laboratori teatrali – già aperti al pubblico – mostreranno cosa significa sperimentare e fare ricerca in questo ambito. E far capire come funzione quel mondo poco conosciuto che è l’università. Come afferma Ciccio Mannino, dell’associazione che si occupa della fruizione dell’ex monastero Officine culturali, «avvertiamo nei visitatori una forte curiosità nei confronti dell’istituzione. A volte – racconta – i bambini sono più attratti dai ragazzi che studiano e non dai capitelli».
Ma gli operatori non nascondono le criticità del settore. «Cerchiamo di fare cultura in una città difficile», riassume Salvo Messina di Catania Lab. «In altre regioni ci sono politiche di sostegno alla musica molto interessanti – fa eco Pompeo Benincasa di Catania jazz – Se nella nostra città qualcuno apre le porte, è giusto accettare perché non succede spesso». Il riferimento può essere letto anche alla luce della situazione interna della stessa università, dove da quasi tre anni è in vigore un rigido regolamento per l’utilizzo degli spazi più volte contestato. L’iniziativa Porte aperte, dunque, può essere vista come un piccolo passo verso il suo superamento. Infatti, precisa Granozzi, «la nostra università fa quello che già accade in tanti altri atenei europei».
L’iniziativa è in collaborazione con il teatro massimo Bellini, Zanne festival, Associazione musicale etnea, Catania jazz. E poi Ingresso libero, Catania lab, CineStudio, Marionettistica fratelli Napoli, festival del Cinema di frontiera, IPLab, Marranzano world festival, Teatri riflessi e Officine culturali.