UniCredit, i vertici vorrebbero imporre il piano ferie, ma i sindacati rispondono picche

I ‘CAPI’ DELLA BANCA VORREBBERO CONOSCERE ENTRO IL 31 GENNAIO IL PERIODO IN CUI I DIPENDENTI DOVREBBERO GODERSI LE VACANZE. “NON SE NE PARLA NEMMENO”, E’ LA REPLICA DI DICREDITO FABI FINA, CISL, FISAC-CGIL, SINFUB, UGL CREDITO E UILCA. INSOMMA I VERTICI DELLA BANCA SONO RIUSCITI AD OTTENERE L’UNITA’ SINDACALE: CONTRO LA STESSA BANCA. UN SUCCESSO…

“Sul tema delle ferie l’azienda sta dimostrando un’arroganza che va oltre ogni limite, attraverso comportamenti che rasentano la provocazione e, soprattutto, dimostrano una totale mancanza di buon senso”.

Non utilizzano mezzi termini le Segreterie nazionali del Gruppo UniCredit di Dircredito Fabi Fiba, Cisl, Fisac Cgil, Sinfub, Ugl Credito e UilCa. Che non risparmiano critiche ai vertici dell’Azienda.

“Il Gruppo – si legge nel comunicato – versa in un’incertezza strategica preoccupante, la Banca in un caos organizzativo totale. Non può essere che, ancora una volta, l’unica leva su cui si interviene siano i lavoratori. Non c’è dubbio che le ferie costituiscano un diritto, e servano a garantire il recupero delle energie psico-fisiche”.
“L’indicazione di effettuarle entro l’anno di competenza – prosegue la nota sindacale – contenuta nel Contratto nazionale di lavoro e finalizzata a garantire un contenimento dei costi, risulta ormai acquisita in tutto il settore. Ma tutto ciò non giustifica le forzature a cui stiamo assistendo, che non fanno altro che produrre comprensibile insofferenza, se non addirittura ostilità, da parte dei lavoratori”.

“Ci riferiamo – scrivono i sindacati bancari – in primo luogo, alla richiesta perentoria di fissazione delle ferie ed ex festività entro il 31 gennaio: è semplicemente assurda, costringe i colleghi ad una programmazione frettolosa, e di conseguenza casuale, il che non è rispettoso delle esigenze personali e familiari”.

“Se poi andiamo con la memoria al recente passato – si legge sempre nel comunicato – ricorderemo la latitanza e i ritardi, protrattisi per mesi e mesi, da parte dell’Azienda nell’approvazione dei piani ferie! Inoltre, per quanto riguarda le ex festività, il Contratto nazionale di lavoro impone esclusivamente un adeguato preavviso (certamente non di mesi!) e il loro inserimento nel piano ferie solo in caso di fruizione in tre o più giornate consecutive. Ricordiamo inoltre che lo stesso Contratto prevede la monetizzazione per le ex festività non fruite nell’anno di competenza. Infatti, la previsione di non monetizzazione, inserita nell’accordo 15 settembre 2012, è scaduta il 31/12/2013″.

“Dalla periferia – dicono ancora i sindacati del settore bancario – ci segnalano che alcuni HR arrivano addirittura ad ipotizzare la fissazione d’ufficio delle ferie, o a predeterminare i mesi nei quali i colleghi le dovrebbero fissare, o, ancora, i mesi nei quali non sarebbe possibile fruire dei permessi previsti dalla Legge 104, guarda caso quelli estivi”.
“Tutto questo è inaccettabile! -scrivono i sindacalisti – L’esigenza di contenimento dei costi non legittima simili comportamenti che rappresentano una ingiustificabile torsione delle norme e dello spirito del Contratto nazionale. E’ evidente come il 31 gennaio non potrà essere considerato dai colleghi un termine perentorio. Proprio non ci sono le condizioni!”.

Insomma, su questo punto i lavoratori del gruppo UniCredit sono pronti ad andare allo scontro. “Prendiamoci il tempo congruo che ci serve per poter effettuare una consapevole programmazione delle ferie 2014 – dicono i sindacalisti -. Nel contempo chiediamo con forza all’Azienda di prorogare i termini, ricorrendo al buon senso che fin qui pare essere mancato, ed emanare disposizioni rigorosamente rispettose delle previsioni del Contratto nazionale. A nessuno giova un tale livello di esasperazione, certamente non ai lavoratori, ma nemmeno al clima aziendale”.

Insomma, i vertici di Unicredit sono riusciti ad ottenere l’unità sindacale: tutte le sigle sindacali contro i vertici della stessa banca. Una ‘genialata’…

 


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