Affermazione storica per il sodalizio presieduto da Manno e Zito. I ragazzi guidati dal tecnico Matteo Di Fiore, già campioni regionali, hanno battuto 3-1 a Forlì la San Michele Cattolica Virtus di Firenze conquistando il titolo nazionale. Impegno, passione e progettualità formano un cocktail vincente
Una squadra palermitana vince lo scudetto Gli Allievi del Calcio Sicilia campioni d’Italia
Palermo e calcio, a dispetto della deludente stagione vissuta dai rosanero e culminata con la retrocessione in serie B, possono formare un connubio vincente. Per rendersene conto, basta distogliere lo sguardo dal cielo oscurato dal flop della prima squadra e, al netto dei risultati comunque di rilievo ottenuti dalle formazioni del settore giovanile (l’Under 17 guidata da Scurto è arrivata fino alla semifinale della poule scudetto perdendo contro l’Inter lo scorso 18 giugno la prima gara stagionale), focalizzare l’attenzione sulla luce intensa proveniente dalla Polisportiva Calcio Sicilia. Un angolo di paradiso nel tessuto cittadino in virtù dello scudetto conquistato oggi dagli Allievi che, nella finale disputata allo stadio Morgagni di Forlì, hanno vinto per 3-1 contro la San Michele Cattolica Virtus di Firenze. Un successo storico per i ragazzi allenati da Matteo Di Fiore, maturato al culmine di una stagione caratterizzata da un brillante cammino nella regular season (19 vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta con 107 gol segnati) e dal successivo exploit sia nella fase clou del campionato regionale, impreziosita dalla conquista del titolo grazie all’affermazione contro il Free Time, sia nelle eliminatorie nazionali (vittorie contro Virtus Avignano e Academy Lamezia) prima del trionfo nell’ultimo atto delle Final Six dopo il pari con l’Enotria Milano e il successo contro il Montebelluna.
Il tricolore, il primo in bacheca per il sodalizio palermitano presieduto da Nino Manno ed Enzo Zito, non è frutto del caso. È la logica conseguenza di un progetto costruito in questi anni con impegno e abnegazione da uno staff competente composto da persone valide (menzione speciale per il tecnico Di Fiore, oggi in tribuna in quanto squalificato, abituato a lasciare il segno alla guida di squadre giovanili) e affidabili. Professionisti magari meno reclamizzati rispetto ad altri colleghi ma in grado di impostare un ottimo lavoro e di valorizzare un serbatoio di potenziali talenti (nella squadra dei classe 2000 neo-campioni d’Italia spiccano il bomber Calderone e il capitano Agusta) funzionali anche alle esigenze della cantera del club di viale del Fante.