Una pioggia un po’intensa e Palermo si allaga. E se arrivasse un vero nubifragio?

UN TEMPORALE, ANCHE VIOLENTO, NON PRODUCE TUTTI QUESTI DANNI. IL DUBBIO E’ CHE IN MEZZA SICILIA LE MANUTENZIONI DEL TERRITORIO NON VENGONO PIU’ EFFETTUATE DA ANNI. LE PRECISAZIONI DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD, ROSARIO FILORAMO

Diciamolo chiaramente: a Palermo non c’è stato alcun nubifragio. E’ stata una pioggia, se vogliamo anche intensa. ma non eccezionale. Eppure ampie zone della città si sono allagate.

E’ sempre stato così. A Palermo, anche negli anni ’70. quando pioveva la città andava in tilt. Ma andare in tilt non significa allagarsi. (sotto, a sinistra, foto di Palermo allagata tratta da centrometeo.it)

Nel passato si allagavano solo alcune zone. Per esempio, Mondello. O la zona del Papireto. E qualche sottopassaggio. Oggi, dopo un paio di ore di pioggia – pioggia e non nubifragio – la città è per metà allagata. Che succede?

Si sa: a pensare male si fa peccato, però qualche volta s’indovina. Il nostro ‘peccato’ – o se, preferite, il nostro dubbio – è uno e si riassume in una domanda: forse le condizioni delle strade della città sono peggiorate?

Domanda che chiama altre domande: chi si occupa, oggi, della manutenzione delle strade di Palermo? I sistemi che dovrebbero drenare l’acqua funzionano?

Il discorso non riguarda solo Palermo. Le piogge ci sono sempre state. E, da qualche anno a questa parte, fanno danni un po’ in tutta la Sicilia. Gli allagamenti, le frane e gli smottamenti non si contano più.

La Sicilia, qualche anno fa, si è dotata di un Piano di assetto idrogeologico. Ma non è stato mai messo in atto. Negli uffici dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente i geologi non mancano. Manca chi dovrebbe mettere in atto i Piani di assetto idrogeologico.

Il nostro dubbio è che il territorio siciliano, negli ultimi dieci anni, sia stato del tutto abbandonato. Fino a dieci anni fa c’era chi rifletteva e, in parte, agiva – ad esempio – per cercare di evitare le esondazioni dei corsi d’acqua.

Oggi non è più così. Un mese fa, se non ricordiamo male, ad Acireale, un corso d’acqua, dopo una pioggia nemmeno troppo lunga, è diventato un fiume in piena. E c’è pure scappato il morto.

Cosa vogliamo dire con queste nostre considerazioni? Che, come al solito, dove non arriva più la politica – e quindi la pubblica amministrazione – è bene che arrivi la magistratura.

La nostra non è un’esagerazione. Qualche anno fa, quando una pioggia considerata ‘straordinaria’ allagò una parte di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, la politica allargava le braccia dicendo: contro l’imponderabile l’uomo non può nulla!

Peccato che chi, qualche anno prima, aveva redatto il Piano regolatore generale di Barcellona Pozzo di Gotto aveva avvertito, mettendolo nero su bianco, che alcune aree della città erano a rischio inondazione. Proprio perché non erano stati effettuati gli interventi idrogeologici di prevenzione e salvaguardia dell’incolumità pubblica. Tutto scritto, allora, sul nostro giornale.

E allora? E allora non è normale che una pioggia di un paio di ore – e forse anche meno – anche se intensa, ma non da ‘diluvio universale’ come qualcuno cerca di far credere – allaghi mezza Palermo. Se questo avviene è perché le manutenzioni, nel migliore dei casi, sono approssimative.

Anche le inondazioni avvenute nel 2009 e nel 2011 andrebbero osservate meglio. Anche da quelle parti le piogge non sono mai mancate. E da quelle parti il territorio è sempre stato fragile. Frane e smottamenti si susseguono da decenni.

Ma i disastri sono avvenuti qualche anno fa. Non è che, per caso, i problemi idrogeologici del Messinese, nell’ultimo decennio, sono stati un po’ trascurati? Non è che, per caso, certi uffici della Regione siciliana – pensiamo all’Azienda Foreste Demaniali, un tempo fiore all’occhiello della nostra Isola – oggi funzionano male?    

Il tema – lo ribadiamo – non riguarda solo Palermo. Il problema, il vero problema, è che Palermo e la Sicilia un vero nubifragio non l’hanno mai visto. Se meno di due ore di pioggia, anche intensa, hanno creato il caos, non osiamo pensare che cosa succederebbe con un vero nubifragio!

Sulla vicenda interviene il consigliere comunale di Palermo del PD, Rosario Filoramo.

“Ogni inizio di autunno Palermo si accorge di non essere pronta ad accogliere le piogge e i temporali di stagione – scrive Filoramo -. Pochi minuti di acqua e dalle colline che circondano la città si scaricano fiumi torrenziali di acqua. Corso Calatafimi, Via Pitrè, Via Leonardo Da Vinci, Via Venere e l’intera borgata di Mondello trasformate in fiumi e laghi. Quelli che un tempo svolgevano la funzione di canali del maltempo ostruiti e trasformati in fogne a cielo aperto”.

“Poco è stato fatto per affrontare tale problema dalle passate amministrazioni – aggiunge il consigliere comunale – poco ha programmato l’attuale amministrazione comunale. Bisogna puntare in modo deciso alla soluzione di tale problema. Tutte le progettazioni di opere idrauliche previste all’interno del Ppttoopp (Programma triennale opere pubbliche) devono avere la massima priorità. Scelte diverse sono gravi e coloro che le faranno si assumeranno la responsabilità dei possibili danni che eventi meteorologici straordinari potrebbero procurare alla nostra città. Presenterò emendamenti al fine di finanziare e definire nella progettazione tutte le opere idrauliche”.

 


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