Giusi Cataldo, ideatrice della manifestazione, da anni cerca di mantenere vivo in città il ricordo di un rito che rischiava di perdersi. Mercoledì 1 e giovedì 2 novembre le piazze e i palazzi in pieno centro città saranno animati da cori, danze, laboratori e performance teatrali
Una Notte di Zucchero per riscoprire la Festa dei Morti «Preservare la tradizione e la memoria dei nostri cari»
«La Festa dei morti è la festa della memoria, delle persone che ti hanno voluto bene, che ci sono state. Per questo da quattro edizioni sto lottando per poterla salvare e devo dire che ci sto riuscendo. È un patrimonio che non possiamo perdere». Giusi Cataldo, ideatrice e direttrice artistica di Notte di Zucchero, da anni cerca di mantenere vivo in città il ricordo di una celebrazione che rischiava di perdersi. Mercoledì 1 e giovedì 2 novembre piazza Pretoria, Palazzo delle Aquile, piazza Bellini, Palazzo Bonocore, il Monastero e la Chiesa di Santa Caterina, saranno teatro di laboratori, favole, pupi di zucchero, danze e performance di ogni genere. Tante attività a ingresso gratuito. La manifestazione, che ha ricevuto il patrocinio gratuito del Comune di Palermo, si avvale anche del coordinamento artistico di Dora Argento e il coordinamento generale de la Tiz di Tiziano Di Cara.
La tradizione vuole che i bambini vadano a letto presto. Prima però, racconta l’organizzatrice, si giocava a nascondere le grattugie «altrimenti i morti grattavano i piedi», e il giorno due di Novembre i piccoli si svegliavano e iniziavano a cercare per tutta casa i giocattoli che erano stati nascosti dai nonni, dagli zii. «Abbiamo pensato questa manifestazione nel luogo principale di Palermo – spiega l’ideatrice – ovvero proprio in centro, facendoci dare la casa del sindaco. Da quest’anno abbiamo coinvolto anche la chiesa, una cosa che ho sempre pensato di voler fare fin dalle prime edizioni». Grazie a questa collaborazione, racconta ancora, padre Giuseppe Bucaro «ci ha regalato un coro di bambini e ci aprirà le porte del parlatorio di Santa Caterina per mettere in scena delle performance teatrali al suo interno. Ci saranno delle donne che raccontano dei loro rimpianti proprio nel luogo deputato alla conversazione delle suore di clausura».
Oltre al il Circ’Opificio, con giocolieri e acrobati della scuola di circo, il maestro pasticcere Rosciglione insegnerà ai bambini come si fanno i pupi di zucchero. Spazio anche all’impegno sociale con i pupi antimafia di Angelo Sicilia che racconteranno la storia di don Puglisi. Giorno due novembre è la giornata dedicata alla scuola e ha visto il coinvolgimento dell’assessorato guidato da Giovanna Marano e da diversi istituti scolastici. I bimbi hanno realizzato dei lavoretti che verranno esposti per l’occasione.
«Ci saranno anche i monologhi sulla memoria con tantissimi attori e autori che reciteranno i loro pezzi – aggiunge Cataldo – interverrà anche Maurizio Forestieri, un produttore di cartoni, che ci ha regalato lo spot di Notte di zucchero ma che farà anche una lezione su come si fanno i cartoni animati». Tra le altre attività in programma c’è anche quella degli italian performer lis, un gruppo di persone che cantano canzoni della Walt Disney tradotte nella lingua dei segni.
«I bimbi devono imparare a vivere questi giorni – conclude l’ideatrice della manifestazione – come facevamo noi quando eravamo piccoli. Devono avere un ricordo dei propri cari che non ci sono più e sapere che che saranno sempre presenti nelle nostre vite. E lo saranno in un modo dolce, portando doni, giocattoli. Noi siamo legati a questa tradizione. Diciamo che Notte di Zucchero nasce per non far morire la Festa dei Morti, perché Halloween sta prendendo piede e si sta abbandonando una tradizione che è molto più ricca e molto più divertente».