Una laurea ad honorem per Angelo D’Arrigo

«Solo con l’impegno si arrivano a compiere le imprese più grandi». A dirlo è Pietro Mennea, il pluricampione olimpico di atletica leggera, oggi cinquantasettenne, che ieri ha ricevuto sul palco del teatro Antico di Taormina il Premio Angelo D’Arrigo, in occasione della quarta edizione della manifestazione “Ad ali spiegate” dedicata al celebre deltaplanista ed etologo catanese, scomparso prematuramente a causa di un incidente aereo nel 2006.

L’impegno è sicuramente ciò che accomuna D’Arrigo e Mennea, due uomini che sono riusciti a superare i propri limiti fisici, il primo in aria e l’altro sulla terra, per dare vita a imprese mai realizzate prima. Con questa motivazione e per aver promosso gli ideali più sani dello sport, Laura Mancuso, moglie di D’Arrigo e presidente della fondazione a lui intitolata, ha consegnato il premio, realizzato dallo scultore Luca Zuppelli, all’atleta che per diciassette anni è stato detentore del primato mondiale dei 200 metri piani con un tempo di 19 secondi e 72 primi, che resta ancora oggi il record europeo per quella disciplina.


«Questa è la festa di Angelo e noi pensiamo
 – ha detto la Mancuso – che la gioia e il divertimento si possano coniugare benissimo con i valori e i sentimenti. Per questo stasera la musica e l’arte di grandi artisti faranno da sottofondo al ricordo di Angelo e da supporto alle cause di impegno sociale che porta avanti la nostra fondazione, perché la memoria serve al futuro». Tra i progetti la realizzazione di una postazione medica nella città di Mollelamba in Perù e il lavoro per rendere possibile la pratica di diverse attività sportive sulla neve ai diversamente abili in Sicilia.

Nonostante il calo della tensione elettrica abbia lasciato più volte il teatro al buio e qualche problema con la proiezione dei video, la manifestazione ha saputo coinvolgere piacevolmente il proprio pubblico anche grazie alla bravura del conduttore, il presentatore RAI Armando Traverso, e alla successione sul palco di grandi artisti. Si sono esibiti il pianista Alberto Alibrandi, il jazzista Carlo Cattano e il corpo di ballo Città Teatro Danza con le coreografie di Silvana Lo Giudice, che hanno accompagnato i momenti toccanti della lettura di alcuni brani tratti dal libro di Angelo D’Arrigo ”In volo sopra il mondo” e di quello scritto dalla moglie “In volo senza confini”, interpretati dagli attori Mariella Lo Giudice e Nicola Costa. Tra i protagonisti della serata il cantautore Gino Paoli che ha regalato al pubblico alcuni dei suoi brani più celebri e dedicato a D’Arrigo la sua “Ti lascio una canzone”. Dopo di lui, la Premiata Forneria Marconi, storica band italiana, ha ricordato con la musica l’amicizia con il deltaplanista per il quale avevano composto le musiche che hanno fatto da sottofondo al suo volo con l’aquila e la piuma.

Prima della conclusione della serata, affidata all’energia e ai ritmi coinvolgenti e multietnici di Roy Paci e gli Aretuska, sono stati chiamati ad intervenire il preside di ingegneria Luigi Fortuna e il professore Luciano Granozzi che hanno annunciato la volontà dell’Ateneo catanese di conferire a D’Arrigo la laurea ad honorem in ingegneria meccanica per le sue conoscenze e sperimentazioni in meccanica del volo. «Questa laurea serve alla nostra università  – ha detto Granozzi. Serve a farci ricordare che dietro le macchine ci sono gli uomini e a dire ai ragazzi che devono seguire i loro sogni».


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