Un Preside che vuole ascoltare noi studenti

Le votazioni per la nomina del nuovo Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia si sono concluse appena da qualche giorno. La vittoria è andata al prof. Iachello. Senza tanti indugi vi proponiamo i commenti a caldo di uno dei rappresentanti degli studenti di Lettere e Filosofia, Massimo Caponetto, e una breve intervista rilasciataci dal neo Preside.

Intervista a Massimo Caponetto, rappresentante degli studenti di Lettere e Filosofia.

Voi rappresentanti di Lettere siete contenti dell’elezione del prof. Iachello a preside della vostra Facoltà?
Sicuramente. In ogni caso l’elezione del Preside vuol dire stabilità, una ritrovata e rinnovata stabilità per iniziare un nuovo percorso che siamo certi sarà di innovazione e tradizione, basi fondamentali per costruire il futuro di questa Facoltà.

Non potendoci dire, per ovvie ragioni, il candidato votato da voi rappresentanti, potresti almeno dirci sulla base di quali parametri si è basata la vostra scelta? Un miglior rapporto con gli studenti, un miglior programma, una maggiore fiducia nella persona?
Tempo fa noi rappresentanti abbiamo presentato un documento in cui chiedevamo al futuro Preside di prendere posizione su determinati argomenti. Purtroppo viviamo una situazione d’instabilità nel mondo universitario: non sappiamo effettivamente che tipo di riforma avremo nei prossimi anni, quali parametri riguarderanno il nuovo ordinamento, quali le possibilità di nuovi percorsi formativi, penso ad esempio ai Dottorati di Filosofia o di Lettere. Allo stesso tempo ci troviamo con nuovi corsi di laurea come quello di Scienze dellla Comunicazione che hanno bisogno di un’innovazione concreta, di un sistema formativo che coniughi il passato con le tecniche moderne.

In sostanza, il vostro voto si è basato sul feedback dato dai due candidati al documento preparato da voi prima dell’uscita dei loro programmi ufficiali?
Sì, sicuramente. L’accettazione in toto del nostro programma era un elemento fondamentale e riteniamo anche di essere entrati nel merito di molte cose importanti. Speriamo fortemente di costruire in questi prossimi tre anni – tanto dura il mandato del Preside – un percorso comune. La volontà di farlo c’è, sia da parte del Preside, che dei docenti, che degli studenti.

Nello specifico di queste elezioni per il Preside della vostra Facoltà, pensate di aver rappresentato al meglio le opinioni e le esigenze degli studenti di Lettere?
Lo studente deve essere rappresentato giorno dopo giorno; non sappiamo quelle che potranno essere le problematiche future, ma siamo sicuri di aver impostato una nostra linea che gli studenti stessi ci hanno chiesto di impostare in questi anni. La figura del Preside è importante, ma ha bisogno di noi e ce lo ha anche detto; noi siamo la voce, noi siamo gli occhi, noi sappiamo, in base agli umori colti per i corridoi della Facoltà, quali sono le richieste degli studenti. Noi rappresentanti diventiamo dei consiglieri che possono dare il loro apporto ad un miglioramento della nostra Facoltà che deve essere profondo.

Letto il programma del Preside Iachello, quali sono i punti e/o i progetti che ritenete più interessanti, quali quelli su cui sarebbe opportuno lavorare di più?
Ciò che riteniamo più utile è l’apertura della facoltà a quello che ci sta attorno. Il binomio didattica-mondo del lavoro è fondamentale. Viviamo un’emorragia di studenti che sceglie di studiare fuori. Le specialistiche al momento vengono disertate. Dobbiamo cercare di invertire questo trend. Il Preside Iachello ha l’intenzione di fare questo. La sua idea di migliorare le specialistiche, l’idea di far sì che gli studenti formino delle cooperative, delle associazioni che possano creare iniziative in campo lavorativo, tutto ciò ci porta a sperare che la situazione degli studenti migliorerà e si avvicinerà alle richieste del mondo del lavoro.
Dobbiamo, invece, ancora discutere in maniera ben precisa sui Master universitari, che se devono essere fatti, occorre usare un certo criterio: non troppo dispendiosi economicamente, ma allo stesso tempo qualitativamente validi. Lo studente deve essere messo in condizione di poter avere un rapporto diretto con il mondo del lavoro. Allo stesso tempo non deve essere tralasciata la specialistica pubblica .

Per quanto riguarda, nello specifico, la recente modifica di alcuni dei piani di studio dei corsi di Lettere a seguito della pubblicazione delle tabelle ministeriali, cosa vi aspettate che faccia il vostro nuovo preside?
Il prof. Iachello è stato sempre molto chiaro in proposito, ancor prima di ricoprire la carica di Preside. Ci troviamo tra la riforma Zecchino e la riforma Moratti: un passaggio fondamentale. Le tabelle ministeriali che abbiamo ora sono solo un passaggio a cui seguirà un’ulteriore modifica il prossimo anno. Tutto quanto verrà continuamente stravolto, fin quando (si spera!) si avrà un sistema stabile che riesca ad evitare il caos. Per questo dico agli studenti di non preoccuparsi perché una soluzione si trova sempre. L’importante è non drammatizzare questa situazione che può sembrare strana, aspettare che arrivino le nuove tabelle e il prossimo anno tutto verrà regolato definitivamente.

Un augurio al vostro nuovo Preside.
Auguriamo un buon lavoro, sereno. Non abbia mai paura dei rappresentanti perché i rappresentanti sono gli studenti e gli studenti non hanno alcuna intenzione di entrare in conflitto con il mondo accademico, anzi vogliono stimolarlo e aiuteranno sicuramente il nuovo Preside a lavorare per tutto il suo mandato in modo eccellente e produttivo.

Andrea Deioma

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