Le scelte politiche e amministrative dissennate del governo regionale avvelenano il clima sociale. Cosi' succede che un dipendente dello ial sicilia sfoghi la sua rabbia con un rappresentanti degli enti formativi. Dietro questo gesto c'e' la disperazione di chi, da troppo tempo, aspetta certezze sul proprio futuro lavorativo
Un ex sportellista aggredisce il presidente di Forma Sicilia, Paolo Genco
LE SCELTE POLITICHE E AMMINISTRATIVE DISSENNATE DEL GOVERNO REGIONALE AVVELENANO IL CLIMA SOCIALE. COSI’ SUCCEDE CHE UN DIPENDENTE DELLO IAL SICILIA SFOGHI LA SUA RABBIA CON UN RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI FORMATIVI. DIETRO QUESTO GESTO C’E’ LA DISPERAZIONE DI CHI, DA TROPPO TEMPO, ASPETTA CERTEZZE SUL PROPRIO FUTURO LAVORATIVO
Nel clima inferocito dalle risposte che non arrivano sulla vertenza degli ex sportellisti, si è registrato un grave fatto di cronaca che ha avuto come ignaro protagonista il presidente dellassociazione degli enti formativi Forma Sicilia, Paolo Genco. Linteressato è stato oggetto di intimidazione e tentativo di aggressione per opera di un lavoratore, ex sportellista dello Ial Sicilia, disperato per la condizione economica, sociale e psicologica in cui è stato relegato dalle soluzioni che non arrivano.
Lodio sociale sarebbe stato alimentato dal Governo regionale del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dellassessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, attraverso una massiccia campagna dinformazione volta a screditate gli enti formativi e contrapporli ai lavoratori del settore.
Le voci che circolano con insistenza racconterebbero di un precedente accordo politico tra il governatore della Sicilia ed alcuni politici che si sarebbero serviti di alcuni enti formativi per riappropriarsi delle risorse comunitarie. Parole che sarebbero figlie dellaspettativa creata dal Governo regionale e dalla dottoressa Anna Rosa Corsello che, con loperazione Spartacus, hanno seminato la speranza – o forse l’illusione – dellassunzione al Ciapi o presso i Centri per lImpiego.
Raggiunto telefonicamente, il presidente di Forma Sicilia ha rilasciato, con un tono di profonda amarezza, una dichiarazione.
Alla luce di quanto accaduto – dice Paolo Genco – non intendiamo più subire questo massacro sociale e mediatico. Se ci sono soggetti più bravi e capaci che si facciano avanti. Non intendiamo più essere linciati. Siamo padri di famiglia che lavorano onestamente, con umiltà e nella correttezza e questo gioco al massacro non è più tollerabile.
Se in un ospedale si scopre un manager ladro non significa che la sanità siciliana è corrotta – aggiunge il presidente di Forma Sicilia – così come non è corrotta tutta la Formazione professionale siciliana. Siamo in tanti ad avere lavorato per decenni, formando e professionalizzando tanti giovani che abbiamo strappato dalla strada e dalla criminalità per dargli un lavoro. Lesatto contrario dellassessore Scilabra – aggiunge il rappresentante degli enti formativi – che con i voucher costringerà gli enti a modificare il rapporto di lavoro con i propri dipendenti, se non addirittura ad avviare processi di mobilità, con il rischio di alimentare circoli di malaffare.
Sul momento transitorio che vivono i mille e 754 operatori sono grandi le responsabilità del Governo Crocetta che ha assunto impegni, sin dallaccordo del giugno 2013, che non ha mantenuto. A settembre un successivo accordo sindacale è stato disatteso e smantellata la rete degli Sportelli multifunzionali per sostituirla con un progetto-ponte presso il Ciapi di Priolo, chiamato Spartacus, che avrebbe dovuto far guadagnare tempo allAmministrazione regionale per approntare un successivo percorso di prosecuzione delle attività legate ai Servizi formativi, agganciandole al Piano giovani ed al programma della Garanzia giovani.
Nulla di ciò è stato fatto. Il 22 aprile è cessato il progetto Spartacus e la proroga promessa non è stata data. Il 5 maggio scorso i mille e 754 operatori sarebbero dovuti essere contrattualizzati presso il Ciapi, ma anche questa promessa è risultata vana. È umano che di fronte a questa presa per i fondelli in tanti possano perdere la testa, in un clima che si surriscalda ogni giorno che passa.
Lo scorso venerdì abbiamo letto sulla stampa che lassessore Scilabra avrebbe presentato insieme al collega al Lavoro, lassessore Giuseppe Bruno, la soluzione per la ripresa lavorativa degli ex sportellisti ed la riedizione dei corsi con la terza annualità dellAvviso 20/2011. Anche queste parole sono state cancellate dalla conferenza stampa di ieri dove la Scilabra ha lanciato il voucher come soluzione per i corsi del futuro e l’assessore Bruno un Avviso pubblico per lassegnazione di una parte delle azioni della Youth Guarantee agli enti formativi.
La verità è che con il voucher lassessore Scilabra porterebbe ad alimentare la precarizzazione dei lavoratori, pregiudicando ulteriormente il già irrigidito rapporto tra dipendente ed ente di appartenenza.
Sul versante dei Servizi formativi dovrebbe essere pubblicata, come già riferito dallassessore Bruno, una Manifestazione dinteresse indirizzata agli enti formativi che nel passato avevano gestito i Servizi formativi attraverso gli sportelli multifunzionali. Sarebbe questa la mossa che lassessore al Lavoro, Giuseppe Bruno si appresterebbe ad approntare, anche se solamente per un periodo transitorio, come lo stesso ha dichiarato, forse per rabbonire i lavoratori e nellintento di garantire la ripresa lavorativa di mille e 754 operatori ex Spartacus.
Anche in questo caso il Governo regionale perché non la dice tutta la verità? Nella Youth Guarantee potranno trovare impiego solamente alcune figure come gli orientatori, i progettisti ed i tutor, prefigurando lennesima macelleria sociale.
Tra le criticità vi è quella delle spese per il personale amministrativo che difficilmente potranno essere rendicontate, almeno allo stato attuale delle cose. Il presidente Crocetta nel tentativo di imporre il sistema pubblico ha creato una grande aspettativa nei mille e 854 operatori: l’assunzione in massa presso i Centri per lImpiego. Oggi questo scenario si allontana sensibilmente gettando nel panico gli operatori.
Ora se questa è la volontà dellesecutivo regionale che lo dica e soprattutto lo faccia. Ma se così non è, chiarisca allora che il ricorso agli enti formativi non è il frutto di un inciucio tra la politica e gli enti formativi, ma il necessario percorso seguito dal fallimento su tutta lazione politica nella Formazione professionale. I lavoratori vanno salvati e garantiti tutti!
Resta in piedi la grandissima responsabilità del Governo regionale sul clima di odio sociale creato. Cè la magistratura preposta a perseguire ladri e malfattori, non servono gesti eroici di chi, disattendendo ogni impegno assunto con i siciliani ed i lavoratori della Formazione professionale, assurge al ruolo di sceriffo: ruolo che non gli compete e che non serve alla Sicilia.