Un decennio di informazione on-line

Tutto ebbe inizio nel 1992, negli Stati Uniti, quando in alcuni siti internet che si occupavano di servizi commerciali, furono inseriti alcuni contenuti di carattere giornalistico. Questi primi rudimentali esperimenti continuarono in piccoli giornali locali finché nel 1994 entrarono in scena anche le grandi testate americane. In Italia il giornalismo on line subì lo stesso processo di sviluppo anche se con qualche anno di ritardo.

Dopo circa dieci anni dalla nascita dell’informazione su internet è giunto il momento di fare bilanci e ragionare sulle prospettive. Proprio per questo la Facoltà di Scienze Politiche, i Circuiti Culturali d’Ateneo e la casa editrice Ed.it, hanno organizzato un incontro-dibattito dal titolo “Più comunicazione, meno informazione?”. Per conoscere in anteprima alcuni dei contenuti dell’incontro abbiamo rivolto alcune domande ad Umberto Coscarelli (Ed.it), organizzatore dell’incontro:

Innanzitutto, perché un incontro sul giornalismo on line?
Dopo circa un decennio di informazione su internet da parte dei maggiori quotidiani Italiani, diventa quasi un esigenza ragionare su come sia cambiato il giornalismo. Era infatti il 1997 quando La Repubblica iniziava a muover i primi passi su internet fino a diventare nel corso degli anni il sito di giornalismo più letto in Italia e uno dei più letti in Europa. La Repubblica però, non è stato il primo quotidiano on line, ma bensì L’Unione Sarda nel 1994.

Il titolo dell’incontro “Più comunicazione, meno informazione?” Perché porsi questa domanda?
Questo sarà uno degli argomenti su cui verterà l’incontro. Quando si parla di giornalismo on line ci si chiede spesso da più parti se è vero che viviamo in un mondo ricco di comunicazione, ma povero d’informazione. Ciò significa che grazie alle nuove tecnologia ci sono sempre più mezzi di informazione, ma se analizziamo i giornali on line più importati ci renderemmo conto che non c’è quello che in molti si aspettavano. Il giornalismo on line somiglia sempre di più alla corrispondente versione cartacea. Parlo di un uso dell’informazione più critico e democratico. Invece alla fine c’è la stessa tendenza al sensazionalismo con articoli di cronaca nera e gossip. E’ un’occasione sprecata visto che sul web non ci sono le stesse pressioni e la stessa “esigenza di vendere”.

All’incontro partecipano giornalisti ed esperti di comunicazione e sociologia. Quali saranno i punti di vista dai quali si svilupperanno le riflessioni?
La presenza di Luca Conti è molto importante perché ci permette di capire gli sviluppi dei mezzi di comunicazione on line. Infatti il suo blog è il più cliccato per quel che riguarda i temi legati ai nuovi media. La presenza di Andrea Bettini, autore del libro giornali.it sulla storia del giornalismo on line, invece, ci aiuterà a fare il punto della situazione per quel che riguarda i maggiori quotidiani italiani. Questi  sono i punti di partenza, poi gli altri ospiti cercheranno di dare un quadro più completo della situazione e sviscerare le posizioni di apocalittici e strutturati, tra coloro che non hanno fiducia nei nuovi media e chi, invece, al contrario ha una fiducia illimitata

Come vedi il futuro dell’informazione? Ci sarà ancora il supporto cartaceo oppure il destino dei giornali è esclusivamente su internet?
Io sono un editore, non un giornalista, la mia esperienza, come casa editrice, è quella di chi pubblica i libri anche nel formato e-book, un vero e proprio libro in formato elettronico che permette operazioni come quella di sottolineare o  prendere appunti a margine. Questo formato non è ancora esploso e non si sa se la colpa è degli editori che non si lanciano o se invece è colpa degli hardware troppo costosi. Per il giornalismo forse c’è un discorso simile, nel senso che finché gli editori non riusciranno ad ottenere gli stessi introiti con internet, il supporto cartaceo rimarrà. Nonostante la mia casa editrice lavori con dei formati elettronici, in realtà mi auguro che il supporto cartaceo non scompaia mai, anche perché su internet la multimedialità e il sistema di link deviano spesso l’attenzione dal ragionamento principale dell’autore: si va ovunque, ma senza restare da nessuna parte.

All’incontro interverranno:
Andrea Bettini, giornalista e autore del libro Giornali.it
Luca Conti, studioso di media e curatore del blog Pandemia.info
Enrico Escher, giornalista e docente di comunicazione, televisione e new media
Luciano Granozzi, docente di Storia Sociale dei media
Guido Nicolosi docente di Sociologia della comunicazione

A Coordinare l’incontro la professoressa Graziella Priulla.

Venerdì 4 maggio, 16.30
Aula Magna Scienze Politiche


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