Già, un anno. Un anno fa, esattamente un anno fa atterravo all’aeroporto di Catania.
Abbranzato a dicembre. Io, che abbronzato, non lo sono neanche ad agosto.
E’ già passato un anno e mi sembra un secolo.
Ad esempio questo post l’avevo immaginato diverso. Invece mi sono resoconto che era oggi, solo questa mattina: fretta e ancora fretta.
Vado di fretta e spruzzo questo pennacchio, un po’ (come sempre) per fermare il tempo, per non far sfuggire la memoria.
Quindi, tante le cose fatte e tante ancora da fare. Da quando sono tornato, se non sbaglio, non ho messo fuori i piedi dallo stretto (eh, mica dal ponte!) per mancanza di tempo, o forse per pareggiare i conti con una distanza troppo “distanza”. Chissà…
Un anno dopo, Santo Domingo.
ps. chi volesse ri-leggersi (che palle!) i piccoli racconti, le piccole cartoline può andare qui a sinistra e cliccare sull’archivio. Periodo: settembre 05 – gennaio 06. Oppure google: “rocco rossitto + santo domingo”.
***
Settembre 2005
22 Gennaio 2006
Più o meno un mese fa…
Più o meno un mese fa scrivevo un ultimo post dal titolo Santo Domingo.
Di acqua sotto i ponti ne è passata anche se solo di 30giorni stiamo parlando. Ma è stato Natale, capodanno, befana, cibi, parenti, amici, freddo, baci, regali. Tutto è andato veloce e dunque rieccomi su Strani Giorni, con l’intenzione sempre viva di riprendere a sporcare queste pagine di inchiostro, o meglio di beat. Nel frattempo è iniziato Scrivere di Musica, all’interno del MediaLab, che vuole essere un tentativo pratico di condividere conosce e esperienza, introducendo, con molta umiltà, alla scrittura musicale una quindicina di studenti che, a prima vista, sono sembrati motivati. Qui vi informerò anche su questo.
Un mese dunque: ed oggi domenica 22 tra freddi e squarci di sole ho trascorso la giornata a Messina insieme ad altre 15mila persona (cranio più, cranio meno), perchè alla fine a delegare tutto (anche le proteste) si finisce per sentirsi poco vivi. La faccenda è chiara: il ponte non si deve fare. Per tanti motivi, noti e arcinoti. Io ne aggiugno uno mio (non solo mio ovviamente): che se voglio sentirmi parte della terrà ferma preferisco emigrare. Che se siamo come siamo è perchè viviamo in un isola e questo ci rende, volenti e/o nolenti, diversi.
Più semplicemente ora: devo trovare il modo di far ripartire la mia macchina che ha la batteria stanca, stufa di tenere le luci accese per così tante ore. Ma la via dove è parcheggiata è piccola e frequentata e sono cazzi amari.
Gli agenti del commissariato di polizia di Librino hanno passato al setaccio i garage di…
I vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo del comando provinciale di Catania sono intervenuti…
Agguato a colpi di casco contro un minorenne a Sciacca: l'aggressione è avvenuta nella zona…
Furto con spaccata nel bar delle Magnolie a Palermo. Il colpo nell'omonima via è stato messo…
La polizia di Catania ha beccato un pusher di 22 anni con addosso crack e…
Denunciato il titolare di denunciato il titolare di un’autofficina ad Aci Bonaccorsi, in provincia di…