L'edificio 2 della Cittadella, sede della Facoltà di Farmacia (nel cerchio rosso della cartina), è stato sequestrato stamattina dalla polizia giudiziaria del Tribunale di Catania nell'ambito di indagini che avrebbero accertato la fuoriuscita di esalazioni fortemente irritanti e nocive dalle vasche sotterranee di raccolte di rifiuti liquidi, create da un ipotizzato smaltimento scorretto di reflui nei lavandini dei laboratori. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta del procuratore capo Vincenzo D'Agata, che ipotizza i reati di disastro colposo e gestione di rifiuti non autorizzata per fatti sviluppatisi tra il 2004 e il 2007. Gli indagati sono nove: l'ex rettore Ferdinando Latteri, l'ex direttore amministrativo dell'università Antonino Domina, il direttore del dipartimento di Scienze farmaceutiche Vittorio Franco (all'epoca dei fatti a capo della commissione permanente per la sicurezza), Lucio Mannino (dirigente dell'ufficio tecnico) e cinque componenti della commissione permanente sulla sicurezza: Marcello Bellia, Giuseppe Ronsisvalle, Francesco Paolo Bonina, Giovanni Puglisi e Fulvio La Pergola. L'autorità giudiziaria ha notificato al rettore Antonino Recca, in qualità di rappresentante dell'Università di Catania, copia del provvedimento.
Ultim’ora: Sequestrato l’edificio 2 della Cittadella
La nota diffusa dall’Ufficio stampa dell’Ateneo sulla vicenda fa sapere che “L’autorità giudiziaria ha notificato questa mattina al rettore pro tempore, prof. Antonino Recca, in qualità di rappresentante dell’Università di Catania, ‘persona offesa’ dal reato, il provvedimento con cui è stato disposto il sequestro preventivo dell’edificio 2 (già edificio 12) della Cittadella universitaria, a cui afferiscono attività didattiche e di ricerca della facoltà di Farmacia e, in parte, delle facoltà di Scienze mm.ff.nn. e di Medicina e chirurgia”.
Pare che il sequestro sia stato disposto nell’ambito delle indagini che la Procura della Repubblica di Catania sta conducendo riguardo alle potenziali conseguenze nocive derivate da quello che si ipotizza sia stato uno scorretto sversamento dei reflui delle attività di laboratorio negli scarichi dell’edificio.
L’accesso ai locali del seminterrato del Dipartimento di Scienze farmaceutiche è stato bloccato, ma è stato consentito al personale in servizio, docente e tecnico-amministrativo, di entrare negli uffici dello stabile per l’intera giornata lavorativa di oggi, per permettere loro prelevare oggetti personali, documenti e materiale didattico. Il procedimento in corso si ricollega a fatti accaduti intorno al 2004 e che vedono coinvolte le figure accademiche all’epoca responsabili della sicurezza allinterno dell’Ateneo di Catania, e in particolare i responsabili dell’edificio che è stato appena sottoposto a sequestro.
Il rettore Recca ha espresso la sua totale “fiducia nell’operato della magistratura inquirente”, assicurando la massima collaborazione da parte delle istituzioni dell’Università perchè si faccia luce sull’accaduto, nell’interesse del personale e degli studenti. La Direzione amministrativa si è infatti già attivata per cercare di non turbare il regolare svolgimento delle attività didattiche in atto nell’edificio 2 sequestrato. Una sospensione fino a sabato 15 novembre si è tuttavia resa indispensabile per effettuare i primi indispensabili accertamenti. Le attività didattiche e scientifiche nei locali dell’Edificio 2, che riguardano le Facoltà di Farmacia, Scienze matematiche fisiche e naturali e Medicina riprenderanno in altre sedi solo a partire da lunedì 17 novembre. Intanto la notizia desta panico e voci incontrollate sui forum delle facoltà interessate.