Tecnico e giocatori hanno la giusta tensione nervosa alla vigilia del ritorno della finale playoff contro il Frosinone in programma domani sera allo stadio Benito Stirpe. Ai rosa basterà non perdere per raggiungere l'obiettivo ma il successo di misura dell'andata non mette al riparo da brutte sorprese
Ultimo sforzo per la A, Stellone è carico «La gara più importante della nostra vita»
Un’intera stagione concentrata in novanta minuti. La promozione in serie A del Palermo passa dal risultato del match contro il Frosinone in programma domani sera alle 20,30 allo stadio Benito Stirpe, ritorno della finale playoff. Grazie al successo per 2-1 ottenuto mercoledì al Barbera, l’ago della bilancia pende leggermente dalla parte dei rosanero che domani avranno a disposizione due risultati su tre, ma in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare ai ciociari basterà vincere anche 1-0 per centrare il salto di categoria. Obiettivo alla portata ma raggiungibile solo attraverso il superamento di ostacoli particolarmente impegnativi. Ostacoli tangibili come la forza degli uomini di Stellone che oltretutto si troveranno domani in una situazione favorevole e a loro congeniale – potendo impostare la partita su chiusure e veloci ripartenze – ma anche di natura psicologica. Riconducibili, in questo caso, all’inconscio di un gruppo, quello frusinate appunto, che non ha ancora smaltito le scorie legate alla promozione fallita clamorosamente sia nella passata stagione (culminata con la sconfitta interna con il Carpi nel ritorno della semifinale playoff) sia in questo campionato ‘rovinato’ al fotofinish dal pareggio casalingo contro il Foggia.
La formazione di Moreno Longo non ha la mente libera e si è visto anche mercoledì sera al Barbera nella finale di andata. Gara nella quale i ciociari, dopo il gol del momentaneo vantaggio frutto di una prodezza isolata di Ciano, hanno sofferto la maggiore determinazione di un Palermo più brillante. Compatto e bene organizzato. Un Palermo, tuttavia, consapevole che il 2-1 maturato due giorni fa non è un risultato rassicurante e che la gara di domani, una battaglia in termini di duelli in campo ma anche di nervi, va vinta innanzitutto con la testa. Con la lucidità e la maturità che i rosanero hanno mostrato mercoledì ribaltando il punteggio dopo il provvisorio 0-1.
«L’idea del match di domani è quella che dovremo essere pronti a tutto e l’ho detto anche ai giocatori – ha sottolineato Stellone nel corso della conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – dovremo essere bravi a capire i momenti della partita: sapere che se andiamo in vantaggio la gara non è finita e che non dobbiamo demoralizzarci nel caso in cui dovessimo andare sotto di un gol. Dovremo essere bravi a capire quando è il caso di attaccare e quando difenderci a costo di mandare il pallone in tribuna».
Stellone ostenta serenità ed equilibrio alla vigilia di una sfida diversa dalle altre: «È la partita più importante della nostra vita – ha aggiunto – sappiamo che sarà una gara diversa da quella dell’andata anche perché il Frosinone, avversario che rispettiamo e composto da ottimi elementi, giocherà in un ambiente caldo e tra le mura amiche dà sempre qualcosa in più. Noi non dovremo pensare di essere già in A, sarebbe un grave errore. La prestazione di mercoledì e il modo in cui è maturata la vittoria ci danno fiducia ma il risultato non ci fa stare tranquilli per niente. Non c’è da stare tranquilli sull’1-0 o 2-0 a pochi minuti dalla fine, figuriamoci con 90 minuti ancora da giocare e in cui basta un attimo per capovolgere le situazioni. Dobbiamo voltare pagina dopo il successo di misura dell’andata e non fare calcoli». Il tecnico e i giocatori sono carichi e pronti ad affrontare il match con la giusta tensione nervosa: «Daremo l’anima l’uno per l’altro. Vincerà la partita chi avrà più rabbia, cattiveria e concentrazione».
Stellone, che affronterà per la prima volta allo Stirpe la sua ex squadra, con la quale ha lasciato il segno nel recente passato conquistando a titolo personale anche una Panchina d’oro Prima divisione nel 2014 e una d’argento nel 2015, nel secondo round contro gli uomini di Longo (costretto a fare a meno di diversi infortunati tra i quali Paganini, out per una lesione del menisco interno del ginocchio sinistro) potrebbe confermare lo stesso undici schierato mercoledì. L’inserimento di un centrocampista in più (Fiordilino o Gnahoré) a scapito di una punta (Nestorovski) non è una soluzione da escludere ma la sensazione è che il tecnico voglia dare continuità, sia tattica che di interpreti, alla formazione proposta due giorni fa. Disegnata con un 3-4-1-2 con Coronado libero di svariare tra le linee a supporto di Nestorovski, a secco dal 2 aprile, e La Gumina, autore di sei gol nelle ultime sette partite. Nell’elenco dei convocati figurano anche Bellusci e Chochev ma sia il difensore che il centrocampista sono recuperabili al massimo per la panchina.