Ufficio del Centro Storico: i burocrati e la noce di cocco

UFFICIO DEL CENTRO STORICO, LACHIUSURA PUO’ RAPPRESENTARE UN NUOVO INIZIO

di Piero Longo

Si chiude, si distrugge o si amplifica l’Ufficio per il Centro storico del comune di Palermo che fu istituito prima ancora che ci fosse una legge regionale che rendeva obbligatoria tale istituzione nei comuni delle grandi città? E’ già polemica tra gli addetti ai lavori, i rappresentanti delle istituzioni e i cittadini più attenti alle delibere comunali tanto è vero che lo stesso Forum delle Associazioni ((Amici dei Musei, Anisa, Dimore Storiche, FAI, Italia Nostra , Salvare Palermo) ha inviato una lettera per chiedere delucidazioni in proposito al Sindaco e alla Giunta Comunale.
Inoltre alcuni professionisti e altre Associazioni di cittadini hanno addirittura denunciato con ricorso al TAR, la delibera approvata dalla Giunta proprio il giorno prima delle vacanze natalizie.
Non so se ci si debba meravigliare o congratularsi di fronte a tanta passione urbanistica e a tanta accortezza e tempestività.


Certo bisogna riconoscere che molte cose sono cambiate a proposito dell’attenzione ai temi che riguardano la gestione della città e che si è fatta strada una nuova visione del concetto di partecipazione nella mentalità dei palermitani. Io mi chiedo però come mai nessuno osava intervenire o lamentarsi quando durante le precedenti gestioni comunali accadevano le più stravolgenti illegalità e si lasciava correre e ignorare anche il provvedimento più impopolare e ciascun gruppo cercava di sopravvivere insinuandosi nelle pieghe più o meno larghe del proprio tornaconto. Soltanto Italia Nostra, Salvare Palermo e altri pochi osavano intervenire inascoltati prima che ci si associasse nel FORUM, appunto, con il quale le forze congiunte delle Associazioni culturali più antiche della città hanno tentato di coinvolgere Comune e cittadini ad un dialogo più aperto e civile. E ciò con la gestione orlandiana, e non solo in questa attuale, si è sempre verificato poiché l’esercizio della democrazia e della coerenza morale e culturale è parte integrante di una intelligenza politica che, nel bene e nel male, ha sempre agito per il bene della città.


Una cosa è chiedere delucidazioni o fare interpellanze, altra cosa è denunciare e considerare negativo a priori quel nuovo che la delibera in questione forse intende promuovere.
Era stato proprio il sindaco Orlando a istituire a suo tempo con avvedutezza politica l’Ufficio del Centro storico, perché ora dovrebbe distruggere la sua stessa creatura ?
Leoluca Orlando, ha comunque risposto al messaggio inviatogli privatamente dal presidente di Italia Nostra dicendo . “Non intendo demolire il centro storico, né chiudere l’ufficio del centro storico! Spiegherò il significato della scelta che è chiara se si legge la delibera e se si attendono le mie determinazioni attuative. A Palermo in tanti, anche di grande valore e professionalità, burocrati in primo luogo, non sempre per interesse della città stanno chiusi dentro la loro noce di cocco.”

Aspettiamo dunque la necessaria chiarificazione poiché a me non sembra fuori luogo e deviante il concetto che considera inseparabili la città e il suo centro storico e credo che la irrisolta e importantissima questione del piano traffico per la città non si debba ridurre alla semplice chiusura del Centro storico, come volgarmente si dice, ma al contrario, alla sua apertura, alla sua integrazione con tutto il territorio e con mezzi pubblici che lo attraversino permettendo ai cittadini di viverlo senza impedimenti che lo ostruiscano.
Dunque l’esclusività di un ufficio delegato solo al problema del centro storico (e sono infiniti i problemi che lo riguardano, dalle residue macerie belliche e dai ruderi dei terremoti e dell’incuria, alla pulizia e al decoro urbano) potrebbe anche, in questa visione della città vivibile, essere controproducente. Ma questa è mia opinione, cioè opinione della sezione palermitana di Italia Nostra. C’è però anche l’opinione del Forum delle Associazioni che il coordinatore Nino Vicari, ha descritto nella lettera inviata al Comune e c’è infine la determinazione attuativa del Sindaco della nostra città che presto chiarirà il perché della delibera. Le inutili polemiche non servono. Contano i fatti e le azioni.


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