Raffaele Forestieri, 42 anni, è stato fermato con l'accusa di omicidio. Nel 2015 avrebbe assassinato il tossicodipendente di Pachino, colpevole di essersi lamentato per la cattiva qualità della cocaina. Con lui avrebbe agito anche paolo Forestieri
Ucciso per avere protestato con il proprio spacciatore Arrestato uomo per la scomparsa di Emanuele Nastasi
A distanza di cinque anni le indagini sulla scomparsa di Emanuele Nastasi, 34enne di Pachino, uscito di casa la sera del 4 gennaio 2015 senza più tornare, arrivano a un risultato. I carabinieri hanno arrestato Raffaele Forestieri, detto Rabbiele. L’uomo avrebbe agito insieme a Paolo Forestieri, ucciso a marzo 2015.
La scomparsa di Nastasi aveva da subito destato perplessità. Poco dopo fu ritrovata la sua autovettura in fiamme. In un primo tempo si era parlato di un possibile suicidio, ma gli investigatori da subito non sono stati convinti. La tesi degli investigatori è che Nastasi sia stato ucciso per avere protestato dopo l’acquisto di 80 euro di eroina dai Forestieri. Per la vittima la droga sarebbe stata di cattiva qualità.
«La sua irriverenza gli è stata fatale – scrivono gli inquirenti – Aveva osato ribellarsi a Paolo e Rabbiele Forestieri. Quest’ultimo è solito sottomettere i suoi debitori incutendo timore con la sola presenza, specie nel complesso delle case popolari di via Mascagni, dove si atteggia a piccolo boss forte del suo curriculum criminale e della sua pericolosità sociale, ben nota ai locali residenti, traendone profitto dalla consapevolezza della sostanziale libertà d’azione e impunità per l’omertà e il senso di paura».
Al momento dell’arresto, i carabinieri hanno sequestrato a Forestieri una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, 77 proiettili, 16 grammi di cocaina e 900 di marijuana, oltre a 1200 euro in contanti. Il corpo di Nastasi, invece, non è mai stato ritrovato.