Tutto scontato, tranne il Catania

Come l’anno scorso un gol di Del Core, un panchinaro, catapultava in serie A il Catania oggi un gol di Rossini, uno che di partite quest’anno ne ha giocate veramente poche e mai decisive, salva il Catania da una retrocessione che i più davano per scontata (bastava dare un’occhiata alle quote Snai, o ai sondaggi scandalosi della Gazzetta per toccarsi in ogni dove). Un gol seguito dal raddoppio di un altro rincalzo, il difensore Mauro Minelli.

Una vittoria di cuore che sa di finale play off. Un out out che Pasquale Marino ha saputo interpretare nel migliore dei modi, azzeccando 2 sostituzioni su 2, concedendo pochissimo a un Chievo agguerrito che non ha mai giocato per il pareggio. Un pesantissimo 2 a 0 condanna così il Chievo (ma chi se ne frega) a una retrocessione su cui nessuno avrebbe scommesso, dato che all’undici di Del Neri bastavano 2 risultati su 3 (pareggio e vittoria). E per le vie del centro è il delirio, un delirio contenuto, ma gli immancabili caroselli di auto, bandiere e sciarpe, sanno molto di una nostalgica promozione vecchia di un anno.
 
Il presidente del Catania sembra un ragazzino, seduto a gambe incrociate sul prato, attendendo spasmodicamente il triplice fischio dell’arbitro.

Ovviamente i risultati – scontati alla nausea – dagli altri campi, da subito (già al ventesimo del primo tempo con il vantaggio della Reggina sul Milan e del Siena sulla Lazio) condannavano una delle 2 squadre a una sicura retrocessione. Un sussulto al pareggio della Lazio sul campo del Siena, ma poi il Siena torna nuovamente in vantaggio e la faccia del presidente del Chievo è scioccata, perché il Catania conduce già per 2 reti a 0. Al Chievo servirebbe un miracolo, ma la sfiga del Catania di quest’anno ci ha abituati a tutto. Quindi soffriamo. Soffriamo fin quando l’arbitro non decide che è finita.

E anche per l’anno prossimo il Catania giocherà nella massima serie, una massima serie che rivedrà per l’occasione la vecchia signora (o i gobbi, che dir si voglia). A meno di altri scandali estivi, ma ormai siamo abituati a tutto. Da un paio d’anni il campionato non finisce mai a maggio. Ma il nostro, quello del Catania, si spera si sia concluso con quel gol di testa di Fausto Rossini. 

Carmelo Greco

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