Tutti zitti, parla solo Gedo Campo!

“Per protesta contro la gestione della cosa pubblica da parte dell’attuale Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali, Gesualdo Campo, aggravata dal comportamento arrogante, tracotante e inquisitorio tenuto nell’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente a capo del Museo ‘Riso’ di Palermo, il Cobas/Codir diserterà il tavolo tecnico convocato dal dipartimento Beni culturali sull’individuazione dei profili professionali”.
A dichiararlo sono i segretari generali del Cobas/Codir, Marcello Minio e Dario Matranga, congiuntamente al segretario regionale delle politiche dei beni culturali, Michele D’Amico.
“Gesualdo Campo – sottolineano i sindacalisti – già salito agli onori della cronaca per l’assunzione a tempo determinato, senza alcuna procedura a evidenza pubblica, della figlia, presso l’ufficio di Bruxelles, nonché per il trattamento economico di favore da lui stesso riservato alla moglie (dirigente in servizio nello stesso dipartimento), adesso tenta maldestramente di soffocare e “fare fuori” Sergio Alessandro, dirigente a capo del Museo ‘Riso’ di Palermo, istituto che, con centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, dimostra, invece, alta professionalità ed una non comune capacità di gestione messe in campo proprio da Sergio Alessandro. Ma, si sa, nella gestione politica del governo Lombardo e dei suoi fedelissimi yes-man come Gesualdo Campo, la competenza e la professionalità non contano per niente. Il clima intimidatorio al dipartimento Beni culturali sta, infatti, assumendo toni gravissimi e inaccettabili: lo stesso dirigente generale ha addirittura varato una circolare senza precedenti per zittire tutti i dirigenti che avrebbero inteso criticare le scelte politiche ed amministrative”.
“Davanti a tutte queste palesi e reiterate violazioni amministrative ci chiediamo – concludono i sindacalisti – come l’assessore regionale alla Funzione pubblica e capo del personale, Caterina Chinnici, possa ancora assistere inerme a questo vilipendio delle principali norme costituzionali (libertà d’opinione), equità e trasparenza (trattamento di favore riservati alla moglie dal dirigente generale), consentendo addirittura l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di un dirigente regionale la cui unica colpa (secondo quanto confermato dal’onorevole Gianfranco Miccichè) sarebbe quella di occupare il posto ambito dalla moglie del dirigente generale. Davanti alla gravità delle azioni prodotte dal dirigente generale Gesualdo Campo, un ulteriore mancato intervento della dottoressa Chinnici verrebbe letto inevitabilmente come un’inaccettabile e indecorosa connivenza”.

 


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