Maxi truffa sul bonus cultura, sequestro da 470mila euro a titolare di una cartolibreria

Truffa sul bonus cultura a Palermo. I finanzieri del comando provinciale hanno eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 470mila euro, svelando il meccanismo con il quale il titolare di una cartolibreria nel quartiere Cep sarebbe riuscito a ottenere illecitamente i fondi pubblici. Il bonus cultura è un contributo elargito dallo Stato a neo maggiorenni per promuovere la diffusione di attività culturali, consentendo l’acquisto gratuito di libri, biglietti per mostre, concerti e altri spettacoli. I beneficiari hanno diritto a ottenere un contributo economico sotto forma di carta elettronica dell’importo nominale massimo di 500 euro.

Secondo l’accusa l’indagato, tra gennaio 2017 e novembre 2021, sarebbe riuscito a ottenere il rimborso del costo dei beni solo fittiziamente ceduti a fruitori del bonus cultura per un ammontare pari a 470mila euro. In particolare i militari hanno scoperto come il titolare della libreria, sostituendosi ai ragazzi con l’utilizzo delle loro credenziali, abbia indotto in errore il ministero, riscuotendo indebitamente le somme connesse al voucher erogato dallo Stato.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo