Impianti di risalita di
Piano Battaglia chiusi per la troppa neve. Sembra un paradosso ma è quanto accaduto nei giorni scorsi. La situazione si è stabilizzata, ma il presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Pizzuto non ci sta e chiede una corretta programmazione di uomini e mezzi, quest’ultimi ormai obsoleti. Le abbondanti nevicate degli ultimi giorni nelle zone alte delle Madonie non hanno permesso di raggiungere gli impianti di risalita, aperti al pubblico il mese scorso. Le strade sono state bloccate per le abbondanti nevicate, lato Petralia, all’altezza dell’albergo Pomeri e lato Collesano a Piano Torre. Nella frazione di Petralia Sottana sono caduti quaranta centimetri di neve e si sono formati accumuli di oltre 1 metro nelle parti superiori del monte Mufara, l’ottava vetta più alta del comprensorio.
Nelle scorse ore la neve è tornata in condizioni eccellenti e il tempo dovrebbe essere discreto durante il fine settimana. Gli uomini della
protezione civile, sollecitati dai vertici della Piano Battaglia srl, hanno raggiunto la stazione dei mezzi spalaneve di Piano Zucchi solo nel pomeriggio di ieri per iniziare lo sgombero della neve dalle strade. Fortunatamente si è risolto tutto nelle ore notturne e si è riusciti ad aprire la strada per accedere agli impianti di Piano Battaglia. Il problema della chiusura dei due giorni della struttura non è stato ben visto dal presidente dell’Ente Parco che ha sottolineato quanto impreparati ci si trova a fronteggiare queste difficoltà, causate dai fenomeni di precipitazione nivologica, ampiamente annunciati attraverso le moderne tecnologie relative al meteo.
«Anche durante le emergenze di gennaio seppur derivate da una pesante condizione metereologica – ha ricordato Pizzuto – la risposta è stata assolutamente insufficiente, come nel caso di ieri dove sapevamo già da giorni che avrebbe nevicato ad alta quota». Per il presidente fin quando non ci sarà una corretta programmazione di uomini e mezzi, è sicuro che capiterà di nuovo. «Basti pensare – ha aggiunto – che ieri mattina gli operai in servizio della Città Metropolitana sono partiti da Palermo soltanto alle 12,30 dopo una forte nevicata di ore, e con le maestranze di Piano Battaglia tutte ferme per strada. Di che cosa stiamo parlando?». Da anni prosegue un dibattito circa l’inadeguatezza dei mezzi, la maggior parte dei quali sono vecchi ed ultra decennali, con mezzi in alcuni casi ultraventennali.
«Non si rilancia così un territorio, è inutile aprire quattro milioni di euro di impianti se poi non si possono raggiungere». Stesso discorso per le strade provinciali, l’unica possibilità che per Pizzuto risulta praticabile consiste nell’allocare le giuste risorse sia per la manutenzione delle strade provinciali, ma anche e soprattutto per implementare un piano emergenza neve degno di questo nome. E questo nella speranza che la Città Metropolitana che ha sostituito le ex province in liquidazione vada presto a regime con il consiglio metropolitano e con un bilancio serio. «In questo modo – ha concluso – non ci siamo proprio».
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