Ieri, l'ennesima assenza del Presidente della Regione siciliana da Sala d'Ercole, dove dovrebbe spiegare i dettagli dei suoi accordi con i petrolieri. Secondo quanto dichiarato da Giovanni Ardizzone, nel pomeriggio, dovrebbe fare la sua comparsa
Trivella, Crocetta snobba ancora l’Ars Oggi (forse) si concederà ai deputati
Ennesima assenza, ieri all’Ars, del Presidente della Regione Rosario Crocetta, dove i deputati lo attendono da un mese per chiedergli conto e ragione dei suoi accordi con i petrolieri (dall’Eni all’Assomineraria).
Secondo quanto annunciato in Aula dal Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dovrebbe fare la sua comparsa oggi. Sala dìErcole tornerà a riunirsi alle 1730.
Assenza quella di ieri che, ancora una volta, è stata molto criticata dalle opposizioni.
«Anche oggi Crocetta ha disertato l’Aula nonostante all’ordine del giorno vi fosse la spinosa vicenda delle trivelle- ha detto ieri Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia – Per domani poi la Commissione Bilancio è rinviata perché la relazione riguardante il mutuo non è ancora pervenuta. L’aula è bloccata: tra immobilismo e tatticismo il Governo paralizza la Sicilia».
Duro pure il M5S: «E’ un mese che aspettiamo Crocetta per confrontarci con chi ha sottoscritto i protocolli con Assomineraria. E’ al governatore che vogliamo fare sentire le nostre ragioni, non ha senso ripeterle ora. Pertanto non parteciperemo al dibattito».
L’assenza del presidente, per il Movimento, è stata «l’ennesima prova della sua scarsa considerazione del Parlamento, che tra l’altro bypassa puntualmente, ignorando spesso le sue determinazioni o con provvedimenti che vanno in direzione opposta.
«Se così non fosse – dice la capogruppo Valentina Zafarana – il dibattito pro e contro trivelle non avrebbe nemmeno ragione d’essere, visto che quest’aula ha dato il via libera a due nostre mozioni che mirano a stoppare la ricerca e ad un nostro ordine del giorno che impegna il governo a chiedere la modifica degli articoli 37 e 38 dello ‘Sblocca italia’ e a chiedere la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti. Non si capisce come ora l’assemblea potrebbe pronunciarsi in senso contrario»,