La piattaforma sviluppata da Red Raion è ancora in fase di collaudo ma presto permetterà di esplorare siti di interesse culturale attraverso la creazione di un avatar come in un gioco, scegliendo tra tre diversi livelli. Attrazione pilota è l'ex monastero dei Benedettini di San Nicolò l'Arena
Trip eMotion, prototipo per visite guidate virtuali Giovane azienda etnea digitalizza i beni culturali
Una partnership tutta catanese quella che ha dato vita a Trip eMotion, piattaforma web-social interattiva – nota come serious game (gioco digitale) – all’interno della quale sarà possibile esplorare beni culturali in modo divertente, veloce e accessibile a tutti grazie alle tecnologie più innovative. A cominciare dal monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena di Catania, attrazione pilota dell’esperimento.
La realizzazione del progetto, finanziato dal bando Miur Start up – cultura a impatto aumentato, ha coinvolto infatti la start up etnea Red Raion che ha avuto l’idea, sviluppato la piattaforma social e curato la componente videoludica grazie a un team di grafici 3D, web e game developer, al dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’università di Catania che ha supportato le attività di ricerca con personale e competenze scientifiche messe a disposizione del progetto, e all’associazione Officine culturali che ha fornito preziose informazioni multimediali sui punti di interesse principali del monastero.
In prima linea l’Istituto per i beni archeologici e monumentali del consiglio nazionale delle ricerche (Ibam Cnr), che con le sue competenze nel settore della conoscenza, conservazione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio archeologico e monumentale ha studiato il contesto storico-archeologico del monastero. Non solo attraverso il recupero e l’analisi di fonti storiche ma puntando anche sul trasferimento tecnologico del patrimonio culturale grazie alla digitalizzazione.
«Attraverso Trip eMotion – prototipo ancora in fase di collaudo – l’utente potrà esplorare il monastero tramite un avatar che più lo rappresenta – spiega la dottoressa Licia Cutroni dall’Ibam Cnr -, accedendo velocemente a informazioni sul bene e interagendo in tempo reale con gli altri utenti». La piattaforma viene incontro alle esigenze dei potenziali visitatori, dagli studenti ai portatori di handicap, dagli specialisti del settore alle istituzioni scolastiche e al mondo imprenditoriale.
«I beni culturali inseriti in questo processo evolutivo – continua Cutroni – non rimangono più solo un luogo fisico ma diventano una rete di servizi che inizia con la visita virtuale, continua con la condivisione con gli altri e si amplifica con la visita reale nei luoghi di interesse scelti». Il serious game – che applica le potenzialità dei videogiochi a ogni aspetto della vita e dell’educazione – propone un percorso ludico e di conoscenza in cui il visitatore virtuale dovrà risolvere enigmi e superare prove, scegliendo fra tre diverse modalità di gioco: esplorativa, guidata e adventure.
«Si tratta di uno strumento di conoscenza esclusivo – conclude Licia Cutroni – che fornisce nuovi input al mondo della scuola e alla società moderna per la creazione di attività educative, partecipate ed efficaci, che tengono conto delle risorse culturali e delle potenzialità ancora non valorizzate del territorio».