Il maltempo dei giorni scorsi ha causato anche smottamenti in diversi punti. Da Caltanissetta in poi si viaggia sugli autobus, ma anche in questo caso i problemi non mancano a causa di numerose frane lungo il percorso. Il sindaco nisseno: «Entroterra isolato». Il racconto di un passeggero: «Salvati da due trattori»
Treni, linea Catania-Palermo ancora interrotta «Due settimane per rimuovere mezzo deragliato»
La Sicilia è sempre più spaccata in due. A denunciare l’ennesima calamità riguardante le infrastrutture regionali è il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo, riportando l’attenzione su una vicenda apparentemente passata inosservata, ma che in realtà rischia di bloccare ancora di più i trasporti lungo l’Isola.
Dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada A19, ad aprile, infatti, anche la linea ferroviaria Catania-Palermo da giorni è in tilt. A causare l’interruzione del servizio, è stato il parziale deragliamento di un treno all’altezza di Villafiorito avvenuto giovedì scorso. Sulla rimozione dell mezzo, che continua a ostruire i binari, al momento non ci sono novità: «Mi è stato detto che si tratterà di un’operazione che richiederà diversi giorni, forse due settimane – dichiara Ruvolo a MeridioNews –. Tuttavia il treno rappresenta soltanto uno dei problemi, anche togliendolo dai binari la linea, allo stato attuale, non può essere riaperta».
Il riferimento del primo cittadino nisseno va agli smottamenti – almeno cinque – che, causati dal maltempo dei giorni scorsi, avrebbero danneggiato la linea in più punti: «Finché non verranno effettuati gli interventi di riparazione e messa in sicurezza dei tratti danneggiati, viaggiare via treno da Caltanissetta a Palermo sarà impossibile e questo, considerato il quadro generale delle infrastrutture, specialmente nell’entroterra, significherebbe isolare definitivamente decine di migliaia di persone». Per Ruvolo, la questione non può essere sottovalutata ma affrontata con il massimo impegno possibile: «Intervenga il Genio militare e si risolva la questione al più presto – prosegue il sindaco -. Ho parlato con Crocetta, specificando che non accetterò che i tempi diventino simili a quelli per la ricostruzione dell’autostrada».
Nell’attesa, però, ai pendolari e a tutti coloro che hanno bisogno di muoversi da Est a Ovest dell’Isola, non rimane altro che affidarsi agli autobus che Trenitalia ha messo a disposizione, per limitare i disagi: «Circolazione sospesa fra Fiumetorto e Roccapalumba e fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi. Treni sostituiti con autobus fra Palermo e Caltanissetta Xirbi» si legge nel sito delle Ferrovie dello Stato. La soluzione, tuttavia, oltre che tortuosa per l’impossibilità di percorrere per intero l’autostrada, avrebbe già messo in evidenza altri problemi: «Il tragitto alternativo pensato è stato interessato da altre frane – racconta la deputata regionale del Movimento 5 stelle Angela Foti -. La mattina del deragliamento attendevo a Palermo un ingegnere che, partito da Catania alle 7,38, è arrivato alle 20».
Protagonista di quest’odissea è stato Gianfranco Caudullo, ingegnere che giovedì scorso era atteso a Palermo per presenziare a una seduta della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars: «Una storia a metà tra grottesco e drammatico – racconta Caudullo al telefono -. Dopo che a Francofonte un fulmine aveva lasciato i vagoni al buio, a Caltanissetta siamo stati informati del deragliamento del treno che proveniva da Palermo, spiegandoci che saremmo dovuti salire su alcuni autobus che ci avrebbero portati alla stazione di Roccapalumba. Il peggio doveva però ancora venire».
Il percorso a bordo dei bus, infatti, ha riservato più di qualche sorpresa: «Arrivati a Polizzi Generosa, a causa di una frana, abbiamo dovuto cambiare tragitto trovandoci però impantanati nel fango – continua Caudullo -. Ci sono stati anche alcuni momenti di tensione, come quando il mezzo ha perso aderenza finendo con parte della ruota fuori dalla carreggiata priva di guardrail». L’aiuto è arrivato dagli abitanti del posto: «Dispersi in zona di campagna, ci siamo dovuto affidare a due trattori che ci hanno tolti dal pantano ma siamo stati comunque costretti a cambiare mezzo, prima di arrivare a Roccapalumba, da dove abbiamo preso il treno per Palermo. Ho concluso il mio viaggio – conclude – poco prima delle 20».