Treni, Federconsumatori attacca lentezza nei lavori «Situazione disarmante e a tratti pericolosissima»

Con ancora nella mente le immagini del drammatico incidente ferroviario accaduto martedì in Puglia, in Sicilia si torna a parlare di treni e dello stato di sicurezza di un’infrastruttura che per molti aspetti rimane ben lontana da standard di qualità europei. A farlo è Federconsumatori, con una nota in cui si descrive una «situazione disarmante e in molti tratti pericolosissima».

Il riferimento dell’associazione non va soltanto alla dotazione tecnologica delle ferrovie siciliane – 87 per cento della rete a binario unico, oltre 570 i chilometri non elettrificati – ma anche allo stato dei lavori di manutenzione straordinaria o ammodernamento che in diversi tratti risultano sospesi. L’elenco è lungo: «Il ponte di contrada Angeli, in territorio di Niscemi, lungo la Caltagirone-Gela, è crollato cinque anni fa e ancora non si hanno notizie da Rfi (Rete ferroviaria italiana) sul ripristino – si legge nel comunicato -. Per ricostruirlo e riaprire la strada ferrata servirebbero 50 milioni». Nel caso, invece, della linea Alcamo-Trapani, danneggiata da smottamenti nel 2013, i soldi necessari sono stati quantificati in cento milioni e si è «in attesa del finanziamento da parte del ministero delle Infrastrutture e Trasporti».

Vanno anche peggio le cose nella Sicilia sud-orientale. «La linea Canicattì-Gela–Comiso chiusa malgrado siano stati già completati dei lavori di ammodernamento – attacca Federconsumatori -. Un tracciato strategico perché attraversa la Sicilia collegando le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sono stati già spesi per i lavori 35 milioni per una linea che doveva rientrare in esercizio a fine 2015». In questo caso, la mancata riapertura della linea «impedisce l’attivazione dei treni regionali veloci Ragusa-Palermo, via Caltanissetta. Al momento, tra Ragusa e Caltanissetta il servizio viene assicurato con pullman sostitutivi», specifica l’associazione.

Un ultimo riferimento, infine, alla situazione a Catania dove «succede che i treni sono costretti a entrare e uscire uno per volta» nonostante il raddoppio del binario nel tratto Catania Ognina-Catania Centrale – inizialmente programmato per la primavera 2014 – «produrrebbe l’effetto immediato di incrementare la velocità di transito dei convogli».


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