Sono state rigettate le eccezioni della difesa del proprietario del Catania, che chiedeva alla togata di non procedere per dei vizi procedurali riguardanti le intercettazioni telefoniche. Fissato il calendario delle prossime udienze «per evitare che si vada troppo per lunghe». Da gennaio sono stati diversi i rinvii per mancate notifiche
Treni del gol, entro l’estate decisione giudice Rischio processo per il patron Nino Pulvirenti
Per Antonino Pulvirenti e Gianluca Impellizzeri il processo Treni del gol, va avanti. E da adesso lo farà a tappe serrate. La giudice per l’udienza preliminare Francesca Cercone ha deciso di non accogliere le eccezioni mosse dalle difese dei due imputati chiave, che sostenevano che per dei vizi procedurali non fossero processabili. Durante l’ultima udienza è stato inoltre stabilito che entro la fine dell’estate arriverà la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio.
La richiesta del difensore del patron del Calcio Catania Giovanni Grasso era stata motivata, durante la scorsa udienza, sostenendo la non utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche prodotte dal pubblico ministero Alessandro Sorrentino. Ma la giudice ha deciso che la questione non può essere discussa nella fase preliminare, che è iniziato all’inizio 2016.
«Per evitare che si vada troppo per le lunghe» la giudice ha fissato le date delle prossime sei udienze, che saranno concentrate nei mesi di giugno e luglio. L’obiettivo, spiega Cercone agli avvocati presenti in aula è «arrivare a una definizione della fase preliminare entro l’estate». Intanto negli scorsi mesi a susseguirsi sono stati i rinvii: per due volte le mancate notifiche agli imputati avevano fatto slittare gli appuntamenti in aula. L’inchiesta ha messo sotto le lente d’ingrandimento degli inquirenti il campionato di serie B 2014-2015. Stagione nella quale Pulvirenti avrebbe tentato di comprare cinque partite.
Anche durante l’ultima udienza erano assenti tutti gli imputati: Antonino Pulvirenti; l’ex amministratore delegato Pablo Cosentino, l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, e infine Fernando Arbotti, Fabrizio Milozzi e Piero Di Luzio. Dalla parte dell’accusa, guidata dal pubblico ministero Sorrentino, sono state ammesse come parti civili oltre ad abbonati di pay-tv e stadio, anche Figc, Lega Serie B, Confconsumatori, Codacons, Codici Sicilia e pure l’agenzia di scommesse Planet365.