Da lunedì 20 giugno al 3 settembre non funzionerà la tratta ferroviaria tra i due capoluoghi. Verranno infatti avviati interventi per velocizzare i collegamenti. «impossibile posticiparli senza perdere l'appalto», spiegano da Tenitalia. Ma il comitato pendolari critica il progetto e le alternative messe in campo
Treni, chiude per tutta l’estate la Catania-Siracusa Bus sostitutivi, ma tempi percorrenza si allungano
Treni fermi sulla linea Siracusa-Catania da lunedì 20 giugno fino a domenica 3 settembre. Nella tratta ferroviaria della dorsale ionica per tutta l’estate saranno operativi i cantieri di Rete Ferroviaria Italiana per la realizzazione di lavori di velocizzazione dei collegamenti. «Avevamo chiesto di fare un passo indietro – dichiara a Meridionews il direttore regionale di Trenitalia, Maurizio Mancarella – proponendo di posticipare questi interventi fra l’autunno e l’inverno, che è un periodo a minore intensità turistica, ma Rete Ferroviaria Italiana ci ha informato del fatto che i lavori erano già stati appaltati e che l’iter era arrivato a un punto in cui tornare indietro poteva voler dire non finire in tempo i lavori e, quindi far scattare anche delle penali».
Un investimento complessivo di 81 milioni di euro per due fasi di intervento: il progetto della prima tranche prevede interventi di consolidamento e ricostruzione lungo i binari, adeguamenti strutturali e messa in sicurezza delle gallerie ferroviarie, lavori per modificare la massicciata e le rotaie negli impianti di Lentini Diramazione, Agnone e Brucoli e la costruzione di un sottopasso e dei marciapiedi a Lentini. Critico sulla divisione dei lavori in due diversi fasi, che si concluderanno nel 2018, è il presidente del comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti, preoccupato del fatto che «questo ammodernamento vada a pregiudicare il raddoppio della linea ferroviaria che è a quello a cui puntiamo da anni. Eliminare qualche passaggio a livello – precisa – è un beneficio per velocizzare le corse dei treni specialmente da quando, con le nuove disposizioni, si impone ai mezzii di rallentare 500 metri prima e dopo dei passaggi a livello, ma non basta».
Per l’intera durata di questi interventi, sarà sospesa la circolazione dei treni fra Siracusa e Catania e i collegamenti saranno garantiti da servizi sostitutivi con autobus. «Questo stop – spiega Malaponti – nel periodo estivo pregiudicherà sicuramente il flusso turistico su Siracusa, specialmente in occasione dei campionati di canoa. Noi avevamo proposto di posticipare i lavori nel periodo natalizio, quando le scuole sono chiuse e il flusso turistico è basso, oppure di concentrarli di notte e durante il fine settimana, ma i lavori erano già stati appaltati e non è stato possibile».
Il dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Fulvio Bellomo punta sulla garanzia del servizio delle corse su gomma per minimizzare il disagio. «Vigileremo che funzionino e – sottolinea – qualora ci fossero altre esigenze da parte dei pendolari o dei turisti, potremmo pensare a potenziare le corse dei bus sostitutivi che fanno gli stessi itinerari e fermate dei treni o anche a fare aggiustamenti su orari e percorsi per fare in modo che chi prendeva il treno adesso possa comodamente prendere l’autobus».
Eppure dal comitato pendolari siciliani hanno già notato i primi evidenti disagi a cui si potrebbe andare incontro. «Ci sono alcune penalizzazioni riferite soprattutto alla tratta fra Caltagirone e Gela – denuncia Malaponti – perché da Gela partono tre bus al giorno per Caltagirone mentre il percorso inverso, con il nuovo orario estivo che ha soppresso la linea scolastica delle 13.30, ne prevede solo uno di prima mattina. E soprattutto – attacca – è il caso di interrogarsi sulla reale utilità di questi autobus sostitutivi che impiegheranno molto più tempo di un normale bus di linea dovendosi fermare in ogni stazione. È necessario che il dipartimento trasporti monitori che questi autobus non viaggino completamente vuoti e che, in caso, sia pronto a cambiare strategia eliminando un servizio inutile e superfluo».