A sostenerlo c'è una coalizione. Ma non è per questo che Santi Rando è il principale candidato alle elezioni nel Comune alle porte di Catania. È per via della sua lunga carriera politica, anche a fianco di Raffaele Stancanelli. Che l'ha portato, alle amministrative precedenti, a un passo dalla poltrona di primo cittadino
Tremestieri, Rando ancora il grande favorito «Alla scorsa tornata ho perso per pochi voti»
«Agiremo ascoltando la voce di chi vive davvero Tremestieri, non di chi ne fa un luogo di passaggio». Santi Rando è già stato candidato sindaco all’ultima tornata elettorale svoltasi a Tremestieri Etneo, ma a vincere per pochi voti fu la sindaco uscente Rapisarda. Oggi Rando è sostenuto da una coalizione di liste, Noi per Canalicchio, Reset 4.0, Il Quadrifoglio e Migliora Tremestieri. Già assessore allo Sport nel finale della legislatura Stancanelli a Catania ed ex presidente del Consiglio Comunale, l’esponente politico ha alle spalle una certa esperienza. Che è quella dalla quale afferma di voler ripartire «facendo tesoro anche delle esperienze negative». «Sono in politica dal 2005 – spiega a MeridioNews – Abbiamo perso per pochi voti, voglio prendere in modo positivo e costruttivo quello che succede. Questa volta ci sono tutte le condizioni giuste, perché l’esperienza maturata mi fa vedere adesso l’amministrazione a 360 gradi e mi consente di mettere realmente in primo piano territorio e cittadino».
Faccio tesoro delle esperienze negative, questa volta ci sono le condizioni giuste
Efficienza e trasparenza rappresentano le chiavi del suo slogan: «Sono il modo in cui vogliamo portare avanti la nostra attività amministrativa e politica – afferma il candidato – Efficienza perché dobbiamo fornire una risposta efficace ai cittadini, sia dal punto di vista dei servizi essenziali, sia dal punto di vista della fiducia nell’azione di governo». Di pari passo cammina la trasparenza. «Il cittadino ha bisogno di trasparenza per capire tutto quello che avviene all’interno di un Comune: da cosa derivano le scelte, il perché delle scelte, le condizioni in cui sono maturate. Bisogna far capire se il bene pubblico viene tutelato o meno». Su questi aspetti Rando insiste di voler battere per via di un’esigenza reale di riavvicinamento del cittadino alla politica. «Il recupero del legame deve avvenire attraverso il recupero di credibilità dell’amministrazione. Il palazzo non è chiuso, né ha dei cassetti segreti, il cittadino deve sentirsi come fosse a casa propria. Una volta si diceva che il Comune era la casa del popolo, se lo è oggi la popolazione deve accedervi, se non sempre fisicamente anche attraverso l’online».
«Canalicchio ha pari dignità rispetto alla parte alta di Tremestieri – sostiene poi Santi Rando – A mio avviso le difficoltà del territorio sono omogenee: legate alla pulizia, al controllo del territorio, al manto stradale, alla cura del verde, alla sicurezza dei luoghi e soprattutto delle scuole. Sicuramente una considerazione va fatta sulla delegazione comunale di Canalicchio. Il presidio municipale è sottodimensionato, sia dal punto di vista del personale e dal un punto di vista dei servizi erogati al cittadino. Questa è una condizione che non si può tollerare, perché fa pensare a una disparità che non può esserci sul territorio».
Lavoro in team e partenariato tra pubblico e privato sono i riferimenti che Rando indica come mezzi per sbloccare ogni possibile intervento sul territorio. Nel programma, particolare spazio è dedicato al compito di riutilizzo di strutture esistenti ma non sfruttate, come la biblioteca Calabrò e la villa Immacolata. È promessa la costruzione di un’aula studio cittadina che non obblighi gli studenti di Tremestieri a spostarsi in città e la valorizzazione degli impianti sportivi. Con uno sguardo ai bisogni primari della popolazione è prevista anche la creazione di zone ad accesso libero al wi-fi.