«Le prime tre scuole inclusive stanno per sorgere a Catania». È questo il titolo del comunicato arrivato poco fa da parte dell’ufficio stampa del Comune. Nel testo viene chiarito che per «scuole inclusive» si intende «la riqualificazione fisica attenta al contesto sociale, alle tematiche della sostenibilità ambientale perché questi spazi diventino luoghi di comunità atti ad accogliere servizi innovativi (orti e serre didattiche, aule all’aperto), oltre ad attività più classiche (campi sportivi e parchi gioco)». Nello specifico, gli interventi di riqualificazione – da oltre un milione e 100mila euro di fondi delle risorse Ue Pon Metro – Asse 6 Ripresa verde, digitale e resiliente – riguarderanno tre strutture: gli istituti comprensivi Livio Tempesta e Cesare Battisti e la scuola materna paritaria comunale Ibiscus.
Le gare d’appalto si sono già concluse con l’aggiudicazione alle imprese vincitrici della procedura di evidenza pubblica. Tra pochi giorni è prevista la firma sui contratti, poi i lavori potranno avere inizio già alla fine del mese di febbraio. In particolare, sia nel plesso di via Santa Maria delle Salette dell’istituto comprensivo Battisti che nel plesso di via San Giuseppe La Rena dell’istituto comprensivo Livio Tempesta, è prevista la sostituzione di parte della pavimentazione del cortile esterno per realizzare un campetto sportivo polivalente all’aperto per la pratica di diversi sport (pallavolo,basket, calcio a 5, pallamano). Uno spazio, viene sottolineato nella nota del Comune di Catania «che possa essere utilizzato in collaborazione con associazioni del terzo settore che operano nel quartiere». Oltre a questo, è prevista la fornitura e l’installazione di panchine, tavoli, fontanelle e arredi sportivi e la realizzazione di aiuole adatte alla creazione di orti didattici con la riqualificazione del verde esistente, inclusa la realizzazione di un impianto di irrigazione.
L’intervento nella scuola Ibiscus, in via Laurana a Barriera, prevede «la realizzazione di un progetto attento al contesto sociale – si legge nel comunicato dell’ufficio stampa dell’ente comunale etneo – così come alle tematiche della sostenibilità ambientale». Che tradotto significa che saranno rimosse parti di cemento, la recinzione interna e i paletti in ferro, poi saranno eliminati gli alberi esistenti «che presentano una forte propensione al cedimento con elevato rischio per l’incolumità pubblica», sostengono dal Comune annunciando che saranno sostituite con nuovi alberi facili da manutenere. In programma anche al rimozione dei gazebo in legno diventati pericolosi per alunni, insegnati e personale perché in condizioni di precaria stabilità. Via anche i giochi obsoleti e i cespugli. Al loro posto sorgerà «un’area a gioco continua su tutta la superficie disponibile con installazione di giochi inclusivi e di un percorso su disegni ludico-ricreativo creato su colato di gomma. Particolarmente innovativa – continua la nota – la realizzazione di un’area a orti per lo stimolo al rispetto della natura e dell’ambiente attraverso un laboratorio biologico». Gli spazi potranno essere usati da studenti e personale durante l’orario scolastico. Per il terzo settore la possibilità di proporre attività ricreative, sportive e aggregative rivolte ai minori del quartiere. Previsto anche il coinvolgimento di gruppi informali di cittadini nella cura degli orti didattici e delle aiuole realizzate.
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