Un'azienda agricola, beni immobili e mobili, rapporti bancari, assicurativi e postali. È il risultato dell'operazione condotta in queste ore dai finanzieri trapanesi a carico del presunto esponente mafioso, condannato per aver fatto parte del mandamento di Alcamo insieme a Matteo Messina Denaro e Salvatore Riina
Trapani, sequestro da un milione di euro Azienda, beni e conti di Rosario Leo
Sequestro di beni da più di un milione di euro in quattro Comuni del Trapanese: Trapani, Vita, Salemi, Castellammare del Golfo, Calatafimi e Alcamo. I finanzieri stanno apponendo i sigilli in via preventiva a un’azienda agricola, beni immobili e mobili, rapporti bancari, assicurativi e postali. Il tutto a carico di Rosario Tommaso Leo – compresi i beni intestati ai suoi familiari -, secondo i magistrati esponente del mandamento di Alcamo di Cosa nostra. Le indagini della Guardia di finanza di Trapani sono partite dalla differenza tra i redditi dichiarati da Leo e la sua effettiva disponibilità economica tra il 2007 e il 2013.
Leo è già stato condannato nel 2013 dal tribunale di Palermo insieme a Matteo Messina Denaro, Salvatore Riina, Antonino e Ignazio Melodia, Francesco Domingo e altri imputati proprio per la loro partecipazione all’associazione mafiosa composta dalle famiglie di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi e Vita. Comune, quest’ultimo, di cui è originario Leo. A cui i finanzieri hanno sequestrato anche tutto quello che riguarda aziendale l’omonima azienda agricola.