Tragedia greca per uno striscione

Erano le 16 di giovedì 11 dicembre: un piovoso pomeriggio catanese come tanti. In viale Ionio, una trentina di giovani manifestanti procedeva verso il consolato greco, al civico 134, per esprimere sostegno a un altro popolo che, come quello italiano, subisce la crisi e ne paga le conseguenze, a caro prezzo. E’ di pochi giorni fa la notizia della morte di Alexis Grigoropoulos, quindicenne ucciso ad Atene da un proiettile di rimbalzo partito da un’arma della Polizia, intervenuta a margine di una protesta giovanile.
«La lotta è internazionale»,  dice Daniele Zito, precario della ricerca, che per strada regge in mano un megafono. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà agli studenti e ai lavoratori greci, che manifestano in piazza, come noi.»
Giunti a destinazione, sette studenti hanno approfittato del portone aperto, sono saliti al terzo piano e sono entrati in quello che doveva essere soltanto un ufficio, e si è rivelato essere anche la casa del console.
Quello che è successo là dentro, dal momento del trionfale ingresso in poi, rientra nella categoria del leggendario.
Pare che una donna, terrorizzata dall’idea che si trattasse di un sequestro di persona, si sia chiusa in una stanza (forse il bagno) e abbia telefonato alla polizia. Nel giro di dieci minuti, almeno quattro volanti delle forze dell’ordine sono arrivate a presidiare la zona. I manifestanti, che avevano, nel frattempo, creato un cordone davanti all’ingresso, si sono trovati a fronteggiare, secondo quanto hanno raccontato, sei agenti che hanno rotto le loro file, spintonandoli ed aggredendoli.
«Per la maggior parte, si trattava di ragazze, come me!» Spiega, indignata, una di queste, che avrebbe ricevuto una gomitata in pieno viso.
Arrivano i rinforzi: polizia, carabinieri, Digos, un’ambulanza, e perfino i vigili del fuoco.
Impossibile entrare in consolato per verificare cosa realmente stesse accadendo. Sul pianerottolo incriminato, almeno dieci agenti impedivano il passaggio, mentre cinque colleghi si occupavano di bloccare l’accesso alle scale.
Ancora alle 17.30, nessuna notizia dei sette studenti, nessuna informazione su quanto stesse accadendo ai piani alti del palazzo.
Sebbene la pioggia non desse tregua, i trenta ragazzi fuori tenevano alto uno striscione: “Tagli all’istruzione, licenziamenti, lutto… Dalla Grecia all’Italia pagherete tutto!”.
Solo alle 17.45, Pierpaolo Montalto, avvocato ed esponente di Rifondazione comunista, presente sul posto dall’inizio del piccolo corteo, esce dal consolato per dare qualche comunicazione: le forze dell’ordine procederanno all’identificazione dei sette. Tra loro c’è una ragazza greca, da poco in Italia per motivi di studio, che nei giorni scorsi ha raccontato la protesta nel suo Paese dalla prospettiva di una che l’ha vissuta in prima persona.
Il palazzo, intanto, si popola: arriva il dirigente della Squadra Mobile di Catania, Alfredo Anzalone, e pare che la questione cominci a sgonfiarsi.
Alle 18.30, tra le grida dei manifestanti in strada, i sette escono, acclamati come delle rock star dai loro compagni e accompagnati in questura da cinque volanti della Polizia.
A questo punto, il coro “chiediamo diritti ci danno Polizia, è questa la loro democrazia”. “Eccessivo questo dispiegamento di forze per una pacifica dimostrazione studentesca”, sostiene una manifestante.
Dalla questura, alle 19.15, arrivano parole che smorzano i toni. Mezz’ora, e i sette saranno lasciati andare. Nessuna denuncia da parte del console, nessun fermo prolungato. Passa mezz’ora e i sette ragazzi tornano in strada, in una via Manzoni chiusa al traffico, dichiarata zona militare e piena di quegli stessi ragazzi che urlavano slogan in viale Ionio.
Dopo le troppe parole spese in precedenza, i sopravvissuti non trovano molto da dire sui fatti in cui sono stati coinvolti.
«E’ stato tutto banale, quasi noioso. Al consolato siamo stati trattati bene», dicono «ma il console non ha rilasciato alcuna dichiarazione. In questura, hanno fatto solo un riconoscimento, nulla di più», dice uno di loro.
Cessa la pioggia, anche in viale Ionio, dove davanti al civico 134 è tornata la calma. Della giornata di tregenda e protesta rimane solo la constatazione di un commerciante che gestisce un’attività nei pressi del consolato: «Se mi rapinassero, ci vorrebbe almeno mezz’ora prima che la Polizia metta piede nel mio negozio. Oggi, per uno striscione, ci hanno messo pochi minuti…».
[foto di Giovanni Battaglia]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Giovedì pomeriggio davanti al consolato ellenico di Catania trenta studenti inscenano un sit-in di protesta per la morte del giovane Alexis Grigoropoulos. Sette entrano nella sede diplomatica per appendere un cartello al balcone. In pochi minuti arrivano Digos, polizia e carabinieri. Seguono ore di tensione e una visita in questura

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]