Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]
Totò lafricano
Al Corriere Totò Cuffaro ha detto che la cosa più fiaccante dell’Africa sono i saluti: «ad ogni bacio loro rispondono con altri tre e dunque era tutto moltiplicato. Non si finiva mai». Memorabile contraddizione considerato che Totò, conosciuto anche fuori dalla Sicilia come “vasa vasa”, sia uno che di baci, abbracci, strette calorose se ne intende. Ma ci mancherebbe, l’ex governatore siciliano ci ha abituati a piccoli grandi prove di magnanimità, dunque sarà riuscito ad abituarsi anche alla passione del continente nero. Ma che ci faceva Cuffaro in Congo? Anche a sconto di guance costantemente paonazze causa calore dell’Equatore e di camicie safari “sbragate” e pezzate, il Senatore della Repubblica è andato a sostenere il collega Eugene Diomi Ndongata, leader della Démocratie Chrétienne Congolaise (la Dc del Congo attualmente all’opposizione e in cerca di consensi). Una missione per conto dell’Udc che originariamente era affidata al segretario Casini, ma che «non se l’è sentita di sottoporsi alla profilassi antimalarica e così ha deciso di mandare me». I maligni avranno pensato, invece, che Cuffaro era, rispetto al Presidente del suo partito, leggermente più “sfacinnato”. Ora che non deve inaugurare ospedali, ora che non si occupa dei problemi della Sicilia: ora che le strade, le ferrovie, il problema idrico, la riabilitazione culturale, sono obiettivi raggiunti. Ora che non ha da spremersi le meningi per dire qualcosa di intelligente sulla Mafia. Ora che è libero da “persecuzioni politiche”. Ora che, insomma, il suo compito in Trinacria l’ha perfettamente compiuto, Totò è un uomo che ha maturato un’esperienza tale da spingere il partito ad “inviarlo” in Africa per trasmettere il buon esempio. Un esempio di governo locale fondato sul rispetto delle regole, sulla legalità, sulla rigidità dei ruoli. Tutto amalgamato dalla sublime dolcezza della ricotta palermitana. E chi meglio di lui, dunque? Chi meglio di Cuffaro? Certo, giusto per citare un vecchio film di Verdone, i bimbi neri neri con una fame nerissima vedendo Totò avranno pensato: “che te sei magnato tutto te?!”, ma per lo meno ne guadagneranno in simpatia. Chi ce la fa a resistere ai baci di Cuffaro?