Torna visitabile il castello Rufo a Scaletta Zanclea La dimora federiciana affidata a un’associazione

Un viaggio nel tempo, nella vita del 1200. È possibile vivere un’esperienza unica visitando quello che lo storico messinese Franz Riccobono definisce «potenzialmente il più bel castello di Sicilia». Stiamo parlando del Castello Rufo Ruffo di Scaletta Zanclea che da oggi sarà possibile visitare grazie alla disponibilità del Comune che lo ha reso fruibile in occasione della Settimana della cultura

Il perché sia uno dei più interessanti e meglio conservati castelli siciliani lo spiega proprio il professor Riccobono che sarà una guida d’eccezione e accompagnerà i visitatori nella storia dell’affascinante maniero. «Fu costruito da Federico II di Svevia nel XII secolo. La sua struttura è quella di un dongione, un castello non militare, ma pensato come dimora fortificata medievale e residenza signorile». Dal 1672 al 1969 i proprietari sono stati i Ruffo di Calabria, Sicilia e Napoli. «In passato il castello ha visto le gesta di personaggi affascinanti come la baldanzosa Macalda da Scaletta – spiega Riccobono – personaggio di rilevanza europea che nel 1200 era capace di vestirsi da uomo e a volte anche da frate, parlava varie lingue, sapeva maneggiare la spada e cavalcare meglio di un uomo. Ambiva a diventare regina e provò a conquistare Pietro d’Aragona, senza però riuscirci». 

Documenti storici raccontano che l’imperatore Carlo V vi soggiornò nel 1535 per dilettarsi nelle battute di caccia al cinghiale. «Del resto il castello ha una valore architettonico unico e poi la sua posizione lo rendeva una dimora dalla quale era possibile ammirare lo spettacolo incomparabile dello Stretto di Messina». La proprietà della struttura è passata negli anni a Matteo Selvaggio e poi ai Pellegrino, quindi ai Saglimbene Marchese, infine ceduto ai Ruffo. «La parte nord orientale del Castello è crollata nel 1908 durante il terremoto. Nel 1969 il principe Sigerio e la principessa Ludovica Ruffo donarono il castello al Comune di Scaletta. Nei primi anni ottanta fu accuratamente restaurato. Un piccolo museo è stato creato all’interno con molte bacheche che conservano documenti cartacei, diverse medaglie, armi ed armature». 

Tutti gli oggetti provengono dal museo regionale di Messina e dall’associazione culturale Amici del Museo diretta dallo stesso Riccobono. Da oggi il presidio di accoglienza e di promozione ai visitatori è stato affidato dal Comune di Scaletta all’associazione Proposta Turistica 3.0. «Uno staff professionale multilingue presterà servizio continuativo da martedì alla domenica dalle 9 alle 19», spiega il presidente Antonino Sapienza. Il biglietto costerà tre euro (un euro e cinquanta per bambini da 5 a 12 anni), gratuito per i residenti. «È uno dei più antichi castelli – conclude Sapienza – tra i 21 federiciani in Sicilia, uno dei quattro in provincia di Messina, l’unico nella zona jonica messinese. È stato persino inserito nel percorso federiciano dall’Ars. Tutti dovrebbero visitarlo».


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