Sabato 6 luglio torna a Catania la serata contro tutte le discriminazioni, animali e umane, organizzata dal collettivo lgbtq Ibride Voci del circolo Città Futura. Una gaia festa dell'ibridità dedicata al «rispetto di ogni essere vivente in armonia con la natura e alla contaminazione tra culture differenti», spiega l'organizzatrice Chiara Platania. Il tutto tra musica dal vivo, dibattiti, teatro, yoga, cibo vegan e tanto altro. Guarda il video
Torna a Catania il Queer veggie pride «Una festa per valorizzare le differenze»
«Una grande festa per la valorizzazione delle differenze e il rispetto di ogni essere vivente, nell’armonia con la natura». E’ con questo spirito che, anche quest’anno, torna a Catania il Queer veggie pride, la serata organizzata dal collettivo lgbtq Ibride Voci del circolo Città Futura che, tra musica, teatro, cibo vegetariano, cultura, confronti, creatività e contaminazioni, si propone di sensibilizzare la città sulla «costruzione di una società differente, senza discriminazioni, divertendosi in un momento di socialità aperto a tutti», spiega l’organizzatrice Chiara Platania. L’appuntamento è per sabato 6 luglio, a partire dalle 20, al cortile della Cgil, in via Crociferi 40.
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Dopo il successo della scorsa edizione – che ha visto a Catania la prima festa di orgoglio gay, lesbo, trans e vegano in tutta Europa – quest’anno si parlerà ancora di antispecismo, rispetto per l’ambiente e contrasto ad ogni forma di discriminazione, animale e umana. Il sottotitolo della serata 2013, infatti, è La gaia festa dell’ibridità. «Gaia perché per cambiare ci vuole positività – spiega l’organizzatrice – e ibrida perché alla base ci sta la contaminazione tra culture differenti. Ognuno porta il suo bagaglio culturale – continua – e lo condivide con gli altri in armonia con la natura e nel rispetto per tutti gli esseri viventi». Con lo scopo di dimostrare che «per migliorare la società ed uscire dalla crisi bisogna vivere in modo naturale», afferma l’organizzatrice riprendendo le parole di Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana «tra le personalità che più stanno contribuendo a formare il pensiero critico del terzo millennio», sottolinea Platania.
Una festa aperta alla città, tra allegria, divertimento e contaminazione, che quest’anno propone un ricco programma di attività e una serie di ospiti importanti. Fulcro della serata sarà Che genere di antispecismo?, incontro-dibattito, fissato per le 21.30, con la scrittrice Barbara X e con l’antropologa ed editorialista Annamaria Rivera. Un confronto in cui si riprenderà il «tema dello scorso anno, per sensibilizzare contro tutte le discriminazioni, nei confronti degli animali o degli esseri umani che hanno identità e orientamenti sessuali differenti», spiega Platania. Lo spirito del Queer veggie pride, infatti, è proprio quello di «accogliere con positività ogni differenza – sottolinea l’organizzatrice – Tutto è fonte di confronto e arricchimento e il rispetto reciproco è la base per costruire una nuova società».
Insieme al dibattito, il cortile della Cgil ospiterà tantissime attività ricreative che compongono la festa vera e propria, accompagnate dalle creazioni artigianali ed ecologiche e dai prodotti bio del Natural, vintage & design shop, e dai piatti cento per cento naturali e home made dell’Osteria vegan, aperta a partire dalle 20. Si parte con Yantra, free class di yoga tenuta da Ina Asero, che si concluderà con una perfomance musicale di Tabla, strumento a percussione della tradizione indiana suonato da Riccardo Gerbino. A seguire spazio al teatro con il laboratorio teatrale E’ questo che trovo meraviglioso, a cura di Teatro del Molo 2 e tenuto da Gioacchino Palumbo. Per terminare con la musica dal vivo: sul palco si alterneranno l’atteso concerto di Pippo Barrile, fondatore e storica voce dei Kunsertu, e l’esibizione del cantautore emergente catanese Paolo Miano. E poi lezioni di zumba con Federica Scuderi, degustazioni culinarie, selezioni di musica folk e, per concludere, ’80s queer dancehall, per ballare tutta la notte.
«Ce n’è per tutti i gusti», assicura Platania, sottolineando come a contribuire al successo dell’appuntamento dell’anno scorso sia stata proprio la «presenza molto variegata: c’erano giovani e meno giovani, ma anche tante famiglie con bambini, senza distinzioni di età», racconta. Questo perché, come sottolinea l’organizzatrice, il Queer veggie pride è «una festa in cui si sta bene e si crea quella socialità differente di cui abbiamo bisogno». Dimostrando come non serva necessariamente «abbandonarsi al consumismo – precisa Platania – ma si può stare bene con poco e darsi molto». Per divertirsi insieme, dire no a tutte le forme di discriminazione e contaminare tra loro le diverse facce di Catania. «Tutti sono invitati a partecipare – conclude l’organizzatrice – anche solo per venire a curiosare, e si accorgerà che basta poco per mettere in discussione le proprie idee e aprirsi al confronto con ciò che è diverso».
[Foto di Charles Hutchins]