Un esposto della Federconsumatori su alcuni ticket che sarebbero stati indebitamente pagati dai cittadini è stato presentato nei giorni scorsi all’assessore regionale alla Sanità, ai vertici aziendali dell’Asp di Palermo, al direttore del distretto sanitario 33, alla procura della Repubblica di Termini Imerese e ai Nas. Se all’atto della prescrizione dell’esame si è esente e passa del tempo prima di effettuarlo, e nelle more sono cambiate le condizioni economiche, e non si è più nella condizione prevista dall’esenzione, il diritto acquisito all’atto della prescrizione permane. L’Asp di Palermo nel suo sito ufficiale ha chiarito in maniera specifica i termini della questione. Il distretto sanitario di Cefalù, invece, avrebbe adottato una linea diversa, facendo pagare le persone.
Da qui l’esposto della associazione di categoria, presentato dal presidente Giovanni Brocato. «Nel distretto sanitario 33 di Cefalù per disposizioni interne contrarie alla normativa vigente – spiega -, si sottopongono al pagamento del ticket sanitario quei pazienti che al momento della prescrizione sono esenti, ma non lo sono più quando avviene la prestazione. Questa prassi consolidata ormai da anni è del tutto illegittima per contrarietà a norme di legge, nonché alla disposizione di cui al decreto ministeriale 11/12/2009, il quale espressamente sancisce che i requisiti necessari per il diritto all’esenzione debbano sussistere all’atto della prescrizione, poiché è in quel momento che si rileva il diritto all’esenzione stessa».
Indicazioni che sono state pubblicate anche on-line nello sportello dell’Asp 6 Palermo, nonché in altre Aziende sanitarie provinciali come Caltanissetta, ma di fatto «vengono disattese dal nostro distretto di Cefalù, che si differenzia rispetto ad altri distretti della stessa Asp che applicano correttamente le disposizioni normative – dice ancora Brocato -, mentre nella nostra realtà si costringono gli ignari cittadini al pagamento di un ticket non dovuto, arrecando così un danno ai cittadini ed un indebito vantaggio economico all’azienda».
Per Brocato si tratta di «gravissimi fatti» posti in essere arrecando «ingenti danni economici alla cittadinanza». Da qui la richiesta agli organi competenti di accertare se «le condotte sopra descritte integrino delle ipotesi di responsabilità penali a carico degli autori delle stesse». Il direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela, al momento fuori sede, tornerà nei prossimi giorni ad occuparsi della vicenda.
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