Ci sarà mai un modo per salvare la Cisl ormai finita nell’orbita di Mario Monti? Sono in tanti, oggi, a porsi questa domanda. Può un’organizzazione sindacale di gloriose tradizioni diventare la ruota di scorta del Governo delle banche? E cosa si può fare per per riportare nella “valle della ragione” gli amici della Cisl?
In primo luogo, bisogna fare riacquistare a questi bravi sindacalisti della Cisl siciliana il gusto per la lotta sindacale. Non, ovviamente, della lotta sindacale per ottenere ‘stabilizzazioni’ di precari e promozioni di nuovi dirigenti, per lo più fasulli. Al contrario, con certosina pazienza, bisogna tornare a spiegare che nella vita sociale – soprattutto nel comparto della pubblica amministrazione – ci sono anche valori e non solo clientele.
Ci rendiamo conto che sarà difficilissimo convincere i sindacalisti della Cisl siciliana della Funzione pubblica a prendere in considerazione l’idea che esiste l’interesse pubblico.Ma è giusto provarci. E’ giusto, insomma, che i dirigenti della Funzione pubblica Cgil della Sicilia provino a riportare sulle retta via gli amici della Cisl. Anche con qualche ‘strigliata’, fatta naturalmente senza malizia, solo per svegliarli dal decennale torpore clientelare.
Così definire l’atteggiamento della Cisl Funzione pubblica Strumentale e quanto meno stravagante, come hanno fatto gli amici della Funzione pubblica Cgil è giusto. Può servire. Può sortire effetti positivi. Soprattutto se si parla della sonnolenta reazione della Cisl allo sciopero unitario di Cgil e Uil contro le scelte della spending review. (sopra, a destra, Mario Monti, molto ‘apprezzzato’ dalla Cisl…).
Sia a livello nazionale che regionale, il sindacato bianco, subito dopo la manifestazione di ieri mattina a Roma, ha diffuso alcune cifre presunte sulladesione allo sciopero. Neanche il Ministero dellInterno ha fornito percentuali – dice Marcella Coppa, responsabile organizzazione di Fp Cgil Sicilia -. Cè da chiedersi da dove la Cisl abbia acquisito i dati diffusi.
E qui Marcella Coppa sbaglia: perché non sa che, ormai, dalle parti della Cisl sognano, pensano e immaginano come i nostri governanti di Roma e della Sicilia. Vivendo nel mondo dei sogni, i sindacalisti della Cisl non hanno più bisogno dei numeri reali: basta dare i numeri, proprio come hanno fatti ieri…
Giusto, comunque, provare a svegliare i cislini. Secondo Coppa non è inducendo i lavoratori alla rassegnazione rispetto alle scelte che il governo Monti ha fatto sul pubblico impiego e sulla riduzione dei servizi essenziali per i cittadini, così come è stato fatto nel settore dei metalmeccanici con i dipendenti Fiat, che si risponde al disagio dei lavoratori per i tagli alle retribuzioni, il mancato rinnovo dei contratti e le condizioni di lavoro che diventano sempre più precarie.
Forza amici della Cisl, tornate in voi, ricordatevi che, almeno qualche volta, il sindacato esiste per difendere i lavoratori e non solo per ‘allisciare’ i Governi.
Alla manifestazione di ieri mattina dalla Sicilia hanno preso parte, per la Funzione pubblica Cgil, oltre 600 dipendenti pubblici provenienti da tutta lIsola e 50 giovani universitari aderenti allUdu.
Una presenza voluta – dice ancora Coppa – per riavvicinare generazioni lontane su cui la spending review, come lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, rischia di avere effetti devastanti.
Sveglia, amici della Cisl, perché, come si diceva un tempo, “il sonno della ragione genera mostri”.
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