Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell’ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc. Questo un primissimo bilancio del sisma di magnitudo 4.8 che ha interessato l’area fra Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano e Paternò, nel Catanese. La prima scossa era stata avvertita dalla popolazione intorno alle 2.30 del mattino. La magnitudo è stata poi abbassata a 4.6 attraverso nuove rilevazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Già prima dell’alba sono scattate le verifiche delle autorità e i soccorsi. Sette squadre di vigili del fuoco munite di mezzi speciali sono operative nel comprensorio, intervenendo soprattutto per crolli di vecchi edifici in muratura o abitazioni fatiscenti, distacco di intonaci e cornicioni e verifiche di stabilità.
A Santa Maria di Licodia, il paese a due chilometri dall’epicentro della scossa, ha ceduto il cornicione di Palazzo Ardizzone, la sede della biblioteca comunale. Via Vittorio Emanuele è stata transennata e i pompieri attraverso un’autoscala stanno mettendo in sicurezza il sito. «Per fortuna abbiamo solo danni materiali soprattutto su fabbricati di vecchia costruzione», commenta a MeridioNews Nino Mazzaglia, responsabile della Protezione civile comunale. In via Carducci e sulla statale 121 sono crollate due case disabitate, stessa cosa è avvenuta per un fabbricato in un fondo agricolo. «Stiamo controllando tutti gli edifici pubblici, a quanto pare qualche danno lo abbiamo avuto anche in municipio, nella mia stanza», aggiunge il sindaco Totò Mastroianni.
Sembra essere ancor più complicata la situazione a Biancavilla. Nel nuovo padiglione dell’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata si sono registrati dei danni, specie nel tunnel di collegamento con il vecchio edificio, ma anche nel pronto soccorso e nel reparto di Medicina. La struttura rimane comunque aperta e operativa. Il sindaco Antonio Bonanno sta compiendo, assieme alla Protezione civile regionale, un sopralluogo dettagliato in edifici pubblici, scuole e chiese. Proprio nella chiesa madre del paese, la Basilica Collegiata, e nella chiesa di Santa Maria dell’Idria sono state rilevate le lesioni più serie e l’accesso ai fedeli è stato interdetto. Nel primo edificio crolli di calcinacci nelle navate laterali; nel secondo danni nella sagrestia. In entrambe le chiese stanno operando i funzionari della Soprintendenza etnea e i carabinieri nucleo tutela culturale. Chiusi gli istituti scolastici fino a martedì, fra cui la scuola Marconi dove ci sono i maggiori problemi. Il primo piano della struttura resterà chiuso anche alla riapertura della scuola e si profilano turni pomeridiani per nove classi. Danni, inoltre, sarebbero stati rilevati alle condutture idriche, fognarie e del gas e alla caserma dei carabinieri.
Sempre a Biancavilla sono stati annullati i festeggiamenti patronali, previsti per il week end. Il Comune in accordo con il clero ha organizzato per oggi alle 19 «un momento di preghiera e condivisione» aperto alla cittadinanza allo stadio comunale Raiti dove giungeranno i simulacri di San Zenone, San Placido e l’effige della Madonna dell’Elemosina.
Allarme anche a Paternò, dove la villa comunale è stata utilizzata come centro di raccolta. La chiesa di Santa Barbara, dopo l’iniziale preoccupazione, è stata riaperta al pubblico. Ci sarebbero danni in due scuole, all’Istituto Russo e al Liceo scientifico Fermi. Le lezioni sono sospese in tutta la città fino a lunedì.
«Sto seguendo costantemente, attraverso la Protezione civile regionale che si è subito attivata, il lavoro di ricognizione che si svolge nell’area etnea a seguito della scossa di terremoto della scorsa notte». Lo ha detto il governatore siciliano Nello Musumeci in una nota. In mattinata un incontro operativo fra il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e i sindaci della zona. La circolazione ferroviaria sulle tratte Messina-Siracusa e Catania-Palermo, sospesa alle 4.30 dopo la segnalazione della Protezione civile sul terremoto, è ripresa alle 8.16. Dai controlli effettuati dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana alle linee non sono stati rilevati danni.
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