Terremoto, cosa sappiamo fino a questo momento Conta feriti, crolli e interventi dei vigili del fuoco

Sono le 3.19 della notte tra Natale e Santo Stefano quando la terra trema. Un terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro nel territorio del Comune di Viagrande, in provincia di Catania. Il sisma, avvenuto a una profondità di un chilometro, sveglia centinaia di migliaia di persone che abitano nel versante est dell’Etna. I danni maggiori si registrano in tre frazioni: Fleri (Zafferana Etnea), Santa Maria la Stella (Aci Sant’Antonio) e Pennisi (Acireale), mentre i Comuni colpiti sono sei in totale: Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina. Ecco cosa sappiamo fino a questo momento del terremoto più intenso da quando l’Etna ha ripreso con vigore la sua attività, il 24 dicembre.

Condizioni dei feriti e crolli
In totale sono 18 le persone che risultano essere rimaste ferite per i crolli. Nessuno è in pericolo di vita e allo stato attuale non ci sono dispersi. L’ospedale Cannizzaro di Catania ha gestito sei casi. Due codici gialli per problemi dovuti alla caduta di calcinacci e altri oggetti. In particolare un 70enne di Pennisi è stato ricoverato per delle fratture costali e contusioni da schiacciamento. Una signora di 71 anni, residente a Fleri, è finita in ospedale per un trauma cranico ed è stata trattenuta sotto stretta osservazione. Gli altri quattro pazienti sono tutti dei codici verdi per condizioni di shock. Un signore è stato estratto vivo dai vigili del fuoco dalla sua casa di Fleri. L’abitazione ha subito il cedimento del soffitto ma per l’uomo c’è stato soltanto un grande spavento. In tuta la zona interessata dal sisma sono stati registrati numerosi crolli. In particolare 15 abitazioni private e alcune chiese. In quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant’Emidio, protettore dei terremotati, e danni si sono registrati nella Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. In totale sono 180 le richieste di soccorso ricevute dai vigili del fuoco, 30 quelle effettuate e 20 sono attualmente in corso. Le operazioni di soccorso sono coordinate da tre unità di comando locale, allestite a Santa Maria la Stella, piazza Marinaio; Fleri, piazza Redentore; e Acireale, corso Italia. In totale sono impegnate 288 unità e 62 automezzi

La protesta dei residenti di Poggiofelice
Poggiofelice è una frazione di Zafferana Etnea adiacente alla frazione di Fleri. I residenti di un condominio danneggiato dal terremoto e al quale adesso è impossibile accedere si sono presentati, nel tardo pomeriggio, alla scuola elementare di Fleri, che è il centro di emergenza della frazione, gestito dalla protezione civile. Lì i cittadini hanno protestato per la scarsa attenzione ricevuta dalle autorità. «Neanche una bottiglietta d’acqua – rimproverano – Vergogna», minacciando di rivolgersi alle troupe delle televisioni nazionali arrivate sul territorio per documentare le conseguenze del terremoto. Queste persone probabilmente saranno alloggiate in una delle due palestre individuate dall’amministrazione comunale zafferanese, dove saranno montate delle brande (che ancora, alle 18.40, devono arrivare). Le persone diversamente abili o anziane, invece, saranno alloggiate negli alberghi che hanno dato la loro disponibilità.

I collegamenti
Dopo la pioggia di cenere dei giorni scorsi l’aeroporto di Catania Fontanarossa è tornato a essere operativo. Il terremoto però ha avuto ripercussioni sul traffico degli autoveicoli. L’autostrada A18 Catania-Messina è rimasta chiusa per alcune verifiche nel tratto compreso tra i caselli di Acireale e Giarre. Dal pomeriggio è stato attivato il doppio senso di circolazione su una sola carreggiata. Il crollo di alcuni muretti a secco interessa invece le strade provinciali 84, 59/1, 192, 115, 4/1. Sul posto, per ripristinare la corretta circolazione, ci sono i tecnici della Pubbliservizi. Per cinque ore, dalle 3.20 – subito dopo l’evento sismico – alle 8.50, c’è stato uno stop della circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo. Tre treni sono stati sostituti da autobus e due intercity hanno accumulato mezz’ora di ritardo.

Il vertice in prefettura e le decisioni
Questa mattina si è tenuto un tavolo tecnico a Catania per fare il punto della situazione nei Comuni colpiti. Insieme ai sindaci, al prefetto Claudio Sammartino e all’assessore regionale Ruggero Razza era presente il capo del dipartimento della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli. Gli sfollati – non si ha ancora un numero ufficiale – verranno ospitati in strutture alberghiere, edifici scolastici e palestre. Esclusa la prima ipotesi che lasciava intendere l’allestimento di una tendopoli nel campo sportivo di Fleri. Alle 19 ci sarà un nuovo vertice alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci.

Cosa fare in caso di terremoto
Se ti trovi al chiuso riparati vicino a una parete portante o sotto una trave. Durante la scossa non bisogna scappare fuori ma attendere la fine, indossare le scarpe, e soltanto dopo si consiglia di lasciare l’abitazione. Se ci si trova all’aperto non rimanere vicino a edifici, linee elettriche e lampioni.

Cosa succederà adesso?
Come hanno spiegato gli esperti dell’Ingv la sismicità sull’Etna resta molto alta e la preoccupazione è a livelli di allerta. Bisogna sottolineare anche come la scossa di magnitudo 4.8 venga identificata dai tecnici come un evento singolo. Ovvero scollegato dalle decine e decine di mini-scosse che si susseguono nel Catanese dalla vigilia di Natale. Sotto controllo c’è l’attività del magma, che continua a muoversi, e l’eventuale attivazione di altre faglie. Quella che ha causato il sisma di questa notte è quella di Fiandaca. La stessa del terremoto dell’ottobre 1984 con epicentro a Zafferana Etnea. Tra le possibilità c’è anche quella dell’apertura di bocche a quote inferiori rispetto a dove si sono aperte adesso, in particolar modo nella zona di Piano del Vescovo, a sud della Valle del Bove. 

L’allarmismo che corre via Whatsapp
In queste ore, attraverso la popolare app di messaggistica istantanea, sta circolando un audio che genera paura. Pochi secondi in cui una signora annuncia di avere ricevuto la notizia di un forte terremoto che si registrerà nelle prossime ore. Sul punto ha detto la sua il vulcanologo  Boris Behncke attraverso Facebook: «I terremoti non si possono prevedere. Si può solo dire che altre scosse di simile entità di quella di stanotte non si possono completamente escludere, su faglie vicine».

Dario De Luca

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