Il tribunale amministrativo della sicilia ha respinto il ricorso contro la nomina di patrizia monterosso presentato da salvo taormina e alessandra russo. Ma, contemporaneamente ha affermato che. . .
Terremoto ai vertici della Regione: stando a un pronunciamento del Tar tutti i dirigenti generali di terza fascia potrebbero essere illegittimi!
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DELLA SICILIA HA RESPINTO IL RICORSO CONTRO LA NOMINA DI PATRIZIA MONTEROSSO PRESENTATO DA SALVO TAORMINA E ALESSANDRA RUSSO. MA, CONTEMPORANEAMENTE HA AFFERMATO CHE…
(pubblicato il 24 Maggio, ripubblicato nella homepage oggi su richiesta di moltissimi lettori)
Una tempesta potrebbe essersi abbattuta sull’alta dirigenza della Regione siciliana. A dare fuoco alle polveri è il Tar Sicilia (Tribunale amministrativo regionale), Sezione Palermo, che, respingendo il ricorso di due dirigenti, rischierebbe di mettere in discussione quasi tutte le nomine dei dirigenti generali dell’Amministrazione regionale, compresi i segretari generali, effettuate dal 2001 fino ai nostri giorni. In pratica, si potrebbe assistere a una ‘decapitazione’ con pesanti responsabilità erariali, anche a carico dei dirigenti generali andati in pensione in tutti questi anni. Ma andiamo ai fatti.
A innescare questo probabile ‘terremoto’ – andando a toccare, come si dice dalle nostre parti, il ‘culo alla cicala’ – sarebbero stati Salvo Taormina, nominato segretario generale della presidenza della Regione dall’ex governatore, Totò Cuffaro, e Alessandra Russo, dirigente generale che ha all’attivo incarichi apicali in vari dipartimenti regionali. I due hanno presentato un ricorso contro la nomina di Patrizia Monterosso alla segretaria generale. Nomina fatta dalla passata Giunta regionale di Raffaele Lombardo e confermata dal Governo di Rosario Crocetta.
Il Tar Sicilia avrebbe respinto il ricorso di Salvo Taormina e Alessandra Russo per “carenza d’interesse”. Dietro questa secca formula giuridica si cela il già citato terremoto. Perché, secondo i giudici del Tar, i due autori del ricorso non dovrebbero essere ‘interessati’ alla nomina in quanto non avrebbero i titoli per essere nominati dirigenti generali! Motivo: sono dirigenti di ‘terza fascia’ e, di conseguenza, non nominabili. A meno che non abbiano superato un concorso per passare nella seconda fascia. Concorsi che, inspiegabilmente, non sono mai stati banditi…
La notizia è frammentaria perché ancora non abbiamo tra le mani il pronunciamento del Tar. La storia comunque non è nuova. La novità – che potrebbe scatenare il già citato terremoto – è che quello che, da oltre un decennio si sussurra sommessamente, verrebbe adesso certificato da una sentenza del Tar Sicilia.
Salvo Taormina e Alessandra Russo, come quasi tutti i dirigenti generali nominati dalla prima metà del 2000 ad oggi, dovrebbero fare capo alla cosiddetta ‘Terza fascia’ dirigenziale istituita con una delle leggi più assurde approvate dall’Ars: la legge regionale n. 10 del 2000: legge che ‘promosse’, in una celebre notte, circa mille e 800 a dirigenti regionali in un solo colpo!
Per la cronaca, la ‘Terza fascia’ dirigenziale non esiste nel resto d’Italia: esiste solo in Sicilia. Si tratta di una pessima utilizzazione, da parte del Legislatore siciliano, dell’Autonomia.
I dirigenti regionali – ‘figli della legge 10’, come sono ancora oggi chiamati – avrebbero dovuto, come già accennato, superare un concorso per passare nella seconda fascia. Solo allora avrebbero avuto accesso alle nomine a dirigenti generali.
Così sembrava affermare la legge regionale n. 10 del 2000. Ma in Sicilia, spesso, le leggi si applicano per i normali cittadini e, invece, si ‘interpretano’ per gli amici. Infatti, qualche anno dopo l’approvazione della legge 10, i Governi regionali hanno iniziato a ‘promuovere sul campo’, come in ‘battaglia’, dirigenti generali pescandoli dalla ‘Terza fascia’.
Si è andati avanti così fino ai nostri giorni. Oggi potrebbe essere arrivato un pronunciamento dirompente. Che metterebbe in discussione quasi tutte le nomine dei dirigenti generali. Anche quella dell’attuale segretario generale della presidenza della Regione, dottoressa Patrizia Monterosso. Perché anche lei, benché ‘esterna’ all’Amministrazione regionale, verrebbe equiparata alla ‘Terza fascia’. Insomma, un gran casino…
Che succerà, adesso? Potrebbe esserci un ricorso al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa), in Sicilia organo di appello del Tar. Intanto il pronunciamento pare sia arrivato e difficilmente il Governo regionale di Rosario Crocetta dovrebbe considerarlo non esecutivo. Perché in questa storia – là dove tale pronunciamento venisse confermato – si profilerebbe un danno erariale a catena: per chi ha effettuato le nomine e per chi è stato nominato dirigente generale senza averne i titoli, stando a quanto affermerebbe il Tar.
Il danno erariale potrebbe interessare anche i dirigenti generali ‘pescati’ dalla ‘Terza fascia’ negli anni passati e oggi in pensione.
Di più: ragionando sulle ‘cose’, si potrebbe ipotizzare anche un abuso di potere. E si potrebbe anche chiedere come mai, in tutti questi anni, non sono stati attivati i concorsi per consentire di dirigenti regionali di ‘Terza fascia’ di passare nella seconda fascia.
Ma questi non sembrerebbero più questioni amministrative, ma penali…
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Dirigenti generali della Regione illegittimi: la sentenza del Tar Sicilia (testo integrale)