Termini Imerese, sgominati due gruppi criminali Rapina e spaccio: 6 in manette e 4 ai domiciliari

«Le forze dell’ordine avrebbero dovuto ricercare dei fantasmi perché sicuri di non aver lasciato tracce, e per via del loro abbigliamento che richiamava degli spettri». Ostentavano sicurezza i componenti di due gruppi criminali che operavano indisturbati, certi di rimanere impunti ma ignari di essere pedinati e intercettati da tempo dalle forze dell’ordine. È scattata alle prime ore di questa mattina, così, l’operazione Ghostbuster, messa a segno dai carabinieri di Termini Imerese che hanno sgominato due bande locali, portando all’arresto di tredici persone. Sono accusate a vario titolo dei reati di tentata estorsione, furto aggravato, rapina, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, condotte da gennaio a marzo 2017, hanno consentito di individuare due distinti gruppi criminali che agivano entrambi nel territorio Termitano tutti e due dediti alla commissione di numerosi reati contro la persona e il patrimonio.

In particolare le indagini, sviluppate con attività d’intercettazione telefoniche ed ambientali e supportate da servizi di osservazione, pedinamenti e riscontri operativi, hanno permesso di ricostruire le attività delittuose di questi due gruppi, che con le loro reiterate condotte illecite avevano destato un certo allarme sociale sul territorio. Dagli accertamenti non sarebbero emersi contatti con la mafia, mentre al di là della denunce dei singoli reati, non c’è alcuna alcuna collaborazione da parte dei cittadini.  Scattano misure cautelari in carcere per Calogero Costanza, Marco Landriscina, Giacomo Cirlincione, Dario Costanza, Salvatore e Jonathan Cassar. Domiciliari invece a Eugenio Billeci, Giuseppe Chiara, Salvatore Bellaville e Nicasio Concialdi. Obbligo di dimora e presentazione infine per due giovani di Trabia, uno di 20 anni e l’altro di 38, e un ventenne termitano.

«L’attività investigativa ha consentito di arrestare gran parte di due sodalizi criminali distinti che operavano senza sosta, generando grandi profitti» spiega il capitano Federico Minicucci, comandante della compagnia dei carabinieri di Termini. In totale sono stati accertati una decina di episodi per un giro di affari di circa 15-20 mila euro ma, considerato il lasso di tempo relativamente contenuto delle indagini, circa tre mesi, «è lecito ipotizzare che il volume fosse più ampio, anche perché i due gruppi avevano fatto delle rapine e della ricettazione il loro lavoro quotidiano». Dalle indagini condotte dai militari, non sarebbero emerse delle individualità specifiche a capo dei gruppi criminali ma, piuttosto, «una coralità di intenti che permetteva a tutti i componenti di incontrarsi al primo cenno per poi muoversi verso l’obiettivo che avevano individuato per quella giornata». 

Nel corso dell’attività d’indagine, i carabinieri hanno inoltre potuto accertare le responsabilità di alcuni indagati in ordine alla commissione di due reati che, lo scorso anno, hanno destato importante clamore nella comunità termitana, come una rapina commessa contro due anziani nella loro abitazione, durante la quale i malviventi sono riusciti a trafugare oltre cinquemila euro in contanti, ovvero il furto contro il cinema Eden, da dove sparirono una macchinetta professionale per fare i pop corn, dal valore superiore a mille euro, nonché numerose bevande e snack che erano presenti nel bar del cinema. Proprio da quest’ultimo evento, prende il nome l’indagine culminata con l’operazione di oggi, poiché i responsabili, nel corso di conversazioni registrate, si vantavano di aver agito talmente bene che le forze dell’ordine avrebbero dovuto ricercare dei fantasmi


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