Termini Imerese, assicurate corse per Civitavecchia  Sindaco a Delrio: «Vittoria di Pirro, serve tavolo a Roma»

Pericolo scampato. Saranno assicurate le due corse settimanali da Termini Imerese verso Civitavecchia. A partire dal prossimo 23 settembre riprenderanno i collegamenti tra le due città, che qualche settimana fa Grandi Navi Veloci aveva annunciato di voler sospendere, spostando il traffico a Palermo. La compagnia di navigazione, pur assicurando fino a quella data il collegamento tra il centro della provincia di Palermo e Livorno per le sole merci, aveva spiegato che a causa del crollo dei traffici avrebbe rinunciato alle corse (merci e passeggeri) in programma dal 23 settembre, con Civitavecchia. Una vera e propria doccia fredda per la cittadina del palermitano, tristemente nota alle cronache nazionali per l’abbandono del Lingotto.

Il timore di perdere il posto aveva spinto i lavoratori portuali di Termini Imerese a entrare in agitazione, lanciando un appello accorato a istituzioni locali, regionali e nazionali per stoppare sul nascere la scelta aziendale di Gnv. E il dietrofront della compagnia è arrivato. Merito del presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella, che amministra anche l’area portuale termitana e che dopo un colloquio con il sindaco del centro del palermitano, Salvatore Burrafato, è riuscito a trovare una soluzione.

Chiusura del traffico di navi scongiurata, ma per il primo cittadino si tratta, però, di «una vittoria di Pirro». «Ringrazio il presidente Cannatella – dice a MeridioNews -, ma l’accordo trovato lascia il porto in una posizione marginale rispetto alle sue potenzialità. Occorre un tavolo ministeriale a Roma per individuare e discutere le iniziative utili al rilancio dell’area portuale di Termini Imerese, che può avere una posizione strategica». Una posizione che Burrafato ha messo nero su bianco in una lettera-appello inviata al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.

L’annunciata e poi revocata sospensione dei traffici da Termini Imerese è stata determinata anche dalle difficoltà negli spostamenti generati dalla chiusura del tratto autostradale sulla A19 a seguito del crollo del viadotto Himera. «Una situazione critica – dice il sindaco -, per risolvere la quale sono stati già avviati i lavori, ma la cui soluzione definitiva si prospetta lunga». Un tempo che rischia di penalizzare ulteriormente il porto di Termini Imerese, che ha già registrato un calo del 40% del traffico merci. «Abbiamo perso, ad esempio – dice Burrafato –, una fetta importante, ossia quella del fresco proveniente da Ragusa. I produttori hanno optato per Catania, vista la difficoltà di raggiungere questa parte dell’Isola. Resta da capire se una volta superate le criticità riusciremo a recuperare nuovamente i mercati persi o se, al contrario, il cedimento del viadotto ha cambiato irrimediabilmente gli equilibri».

Insomma per il sindaco occorre «incrementare gli sforzi e le attività». Perché paradossalmente dal 2009, da quando cioè il porto cittadino ha rinunciato alla sua dimensione locale, aderendo a una logica portuale nazionale con un investimento di circa 50 milioni di euro di fondi statali i traffici si sono via via ridotti. «Prima avevamo le navi e una struttura inadeguata – denuncia Burrafato – oggi, al contrario, possiamo contare su un porto con la “P” maiuscola, in cui, però, i traffici restano residuali. Al contrario potrebbe assumere un ruolo strategico per i traffici nel Mediterraneo».

Nonostante «le formali e importanti rassicurazioni» del presidente Cannatella sull’imminente avvio dei lavori che interesseranno il molo sopraflutto e sottoflutto per un investimento rispettivamente di 26.761.919 e di 26.021.101, il porto di Termini Imerese necessita ancora di «ulteriori interventi fondamentali per assicurare la sua piena operatività» dice il sindaco. Primo fra tutti l’intervento di escavazione dei fondali per assicurare l’approdo alle moderne navi ro-pax per le quali serve una profondità di almeno 9 metri e che oggi sono obbligate a far tappa nel porto di Palermo. Per assicurare tali interventi, però, occorre che siano inseriti nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, promosso dal ministro Delrio.

«In questa ottica di ammodernamento finalizzato ad intercettare nuovi traffici è chiaro – conclude Burrafato – che al porto di Termini Imerese deve essere riconosciuta anche dal ministro una collocazione strategica sia per la posizione che occupa lungo la costa tirrenica, sia per dare un senso agli interventi realizzati negli ultimi anni e già programmati per il prossimo futuro, che riguardano aspetti strutturali e di riqualificazione e che sono finalizzati a un incremento dei trasporti di persone e merci».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]