Tenuta Ambelia, gare d’appalto a inviti per velocizzare Tra i vincitori pure un imprenditore a giudizio per truffa

Sul sito ufficiale il banner con le date della seconda edizione riempie metà dell’homepage. Dal 15 al 17 maggio. Tuttavia, considerata la situazione in costante evoluzione riguardante l’epidemia di Covid-19, dire che la seconda edizione della Fiera mediterranea del cavallo si svolgerà senza intoppi al momento è una scommessa ad alto rischio. D’altra parte, per quanto il decreto del governo Conte preveda restrizioni fino al 3 aprile, è stato lo stesso presidente della Regione Nello Musumeci ad affermare che il picco del contagio deve ancora arrivare. E con esso la concreta possibilità che la manifestazione tanto cara al governatore salti, nonostante l’impegno profuso a migliorare la tenuta Ambelia di Militello in Val di Catania. Un investimento di oltre cinque milioni di euro e gare d’appalto indette sotto soglia. Modalità che consente procedure di aggiudicazione più veloci, a discapito, però, della concorrenza.

Sono in tutto tre i bandi che il dipartimento regionale tecnico ha affidato al Genio civile di Catania. I lavori riguardano la sistemazione di un parcheggio; la ristrutturazione di un immobile da trasformare in punto ristoro, così da evitare i problemi di approvvigionamento di cibo e bevande dell’anno scorso; e la pavimentazione della stradella che collega i due ingressi. Nel primo caso ad aggiudicarsi i lavori, per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro, è stata la cooperativa Macos di Agrigento che ha presentato un ribasso del 20,651 per cento. Si è trattata dell’unica procedura aperta a tutte le imprese. A partecipare sono state 254 ditte e l’aggiudicazione è stata ufficializzata il 5 marzo, dopo alcune sedute in cui la commissione è stata costretta a sospendere più di una volta la valutazione a causa, si legge nel verbale, dell’impossibilità di «accedere alla piattaforma» in cui erano caricate le offerte.

Meno intoppi e più rapidità invece per le altre due gare. In entrambi i casi, infatti, la base d’asta è sotto il milione di euro, soglia fondamentale per avere la possibilità di restringere il campo dei partecipanti. Quindici, per l’esattezza, da invitare attingendo i nominativi delle imprese dal registro fornitori. Quella delle procedure a inviti è una modalità su cui il Consiglio di Stato in più di un’occasione si è soffermato rimarcandone la natura «eccezionale». Un principio che si scontra un po’ dappertutto con una realtà che racconta di continui ricorsi alla procedura negoziata che di fatto si presenta «come una vera e propria trattativa privata». Del fenomeno non sembra esente neanche il Genio civile. Per le due gare su Ambelia le basi d’asta sono di 998.547,54 euro per la pavimentazione della stradella e di 998.071,79 euro per il punto ristoro. Pochi spiccioli, ma fondamentali per evitare la gara pubblica aperta. 

Ad aggiudicarsi l’appalto per la stradella, con il 15,861 per cento di ribasso, è stata la società Rico di Maniace. Una delle sei a rispondere all’invito che il Genio civile ha recapitato a 15 imprese. Titolare della Rico è Francesco Conti Taguali. L’uomo al momento è a processo per truffa nei confronti di un socio di un’altra impresa creata per la realizzazione di un locale in territorio di Maletto, in una zona ricadente nel Parco dell’Etna. Secondo i pm l’uomo avrebbe convinto il socio a cedergli larga parte delle proprie quote e dimettersi dalla carica di amministratore, spiegandogli che così avrebbero avuto maggiori possibilità di beneficiare di un finanziamento da 200mila euro della Regione. Ad avere problemi giudiziari a metà anni Duemila fu anche Franco Conti Taguali, padre dell’imprenditore e fondatore della Rico: l’uomo, nel 2004, venne arrestato, nell’operazione antimafia denominata Tunnel, venendo condannato in primo grado e poi assolto in appello.

In origine, tuttavia, sia per la pavimentazione che collega i due accessi di Ambelia che per il punto ristoro, il Genio civile aveva immaginato soglie d’asta ben più alte del milione di euro. Lo prova l’indirizzo alla progettazione firmato dal capo del Genio civile di Catania Natale Zuccarello finito sul tavolo di Musumeci a fine ottobre dello scorso anno. Nel documento sono riportate le somme rispettivamente di 1,5 e 1,1 milioni di euro. «Quelle sono indicazioni di massima, ci si mantiene larghi nelle previsioni – replica Zuccarello a MeridioNews – Poi nel momento in cui si sviluppano i progetti esecutivi si vengono a determinare gli esatti importi». Per il capo del Genio civile, dunque, l’essersi ritrovati appena sotto la soglia è una casualità. «Non c’è stata alcuna indicazione né dalla Regione né da altri, si tratta solo dei risultati della progettazione», sottolinea Zuccarello. Che poi, sulle modalità con cui avviene la selezione delle imprese, specifica: «Facciamo il sorteggio con i bussolotti, ma non è pubblico».


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