Stasera (ore 21. 00 sky1, lasciate perdere il dibattito sulle primarie) novak djokovic e sua eternità roger federer stabiliranno chi è stato il più forte dell'anno. Sarà l'atto conclusivo di un master giocato benissimo fin qui dal numero 1 del mondo e così così dal numero 2, capace di perdere una partita a qualificazione già ottenuta.
Tennis: stasera sapremo chi è il maestro
Stasera (ore 21.00 Sky1, lasciate perdere il dibattito sulle primarie) Novak Djokovic e sua eternità Roger Federer stabiliranno chi è stato il più forte dell’anno. Sarà l’atto conclusivo di un master giocato benissimo fin qui dal numero 1 del mondo e così così dal numero 2, capace di perdere una partita a qualificazione già ottenuta.
Djokovic si fa leggermente preferire. Ha vinto il suo girone battendo facilmente sia un irriconoscibile Tsonga, neanche lontano parente dello splendido giocatore dell’anno scorso, e il solito incompiuto Berdych, capace di smarrire un set dopo essere stato avanti 5-1 al tiebreak. Più fatica ha dovuto fare il serbo contro quello che probabilmente sarà il suo grande rivale dei prossimi anni, lo scozzese Murray, liquidato soltanto 7-5 al terzo.
Con simile ottimo viatico oggi Nole si è presentato abbastanza carico contro il più serio candidato a rompere il monopolio slam del quartetto di testa, Juan Martin Del Potro. L’argentino ha una potenza devastante purtroppo per lui non aiutata da una mobilità all’altezza della situazione e con limiti tecnici forse un po’ troppo vistosi. (sopra, a destra, Djokovic, foto tratta da livetennisguide.com)
In più, al cospetto di uno come Djokovic che piantato con i piedi sul fondo rimandava tutto dall’altra parte, il lungagnone di Tandil è sembrato anche un po’ turbato. Non si spiega altrimenti la singolare circostanza di uno che fin lì aveva vinto un set e ed era avanti di un break e che improvvisamente ha perso servizio e dritto, consentendo al numero uno del mondo di rimontare senza fare poi grandi cose. 4 break sugli ultimi 7 turni di servizio sono davvero un bilancio misero e per quanto Djokovic abbia sicuramente alzato il livello del suo gioco, senza l’improvviso calo di Del Potro forse ci sarebbe stata un’altra finale.
Dall’altra parte ci sarà, come sempre, Roger Federer, alla sua centodecima finale in carriera, vincitore per sei volte del torneo dei maestri e alla ricerca del terzo successo consecutivo. Lo svizzero ha avuto in regalo dalla sorte un girone piuttosto facile che gli ha garantito un più che buono torneo di allenamento.
Troppo semplice per lui liquidare gente come Tipsarevic e Ferrer e la partita persa contro del Potro è figlia più della necessità di non sprecare troppe forze che di un gran match del suo rivale. Arrivato all’appuntamento con Murray lo svizzero ha cambiato marcia.
Nonostante il break subito all’avvio, Federer ha messo a punto il dritto, ha recuperato il break nel sesto gioco e poi ha giocato un tie-break esemplare. Sul coperto e con un set avanti Federer rimane, vecchio o non vecchio, irragiungibile per chiunque, Murray compreso. Libero dalle preoccupazioni, il più grande di sempre ha ulteriormente spiegato ad un pubblico in visibilio , perché mai tutti lo ritengano tale. Stasera dipenderà tutto dal primo set, Djokovic dovrà stare attento a concedere quello che ha concesso a Del Potro, perché con Federer non recupera, al coperto. I precedenti dicono Federer, stasera sapremo.
Djokovic b. del Potro 4/6 6/3 6/2; Federer b. Murray 7/6 (5) 6/2