Rappresentano i 79 lavoratori del cantiere stradale Messina-Mistretta, lamentano stipendi arretrati da settembre e promettono: «Non ci fidiamo più delle promesse. Non andremo via da qui finché l'azienda non ci darà quel che ci spetta». A parlare è il sindacalista Cgil Mario Mancini
Tecnis, 20 operai protestano in sede «Quattro mesi di arretrati non pagati»
Non ricevono lo stipendio da settembre. E da stamattina protestano all’interno degli uffici della Tecnis: «Non andremo via da qui finché non ci verrà pagato quel che ci spetta», dice a MeridioNews il sindacalista Cgil Mario Mancini. È la vicenda di 79 dipendenti dell’azienda, che attraversa un periodo di profonda crisi, attivi nel cantiere stradale Nord-Sud Messina-Mistretta.
In venti, circa, stamattina si sono messi in macchina e hanno raggiunto la sede della Tecnis, in via Almirante 21 a Tremestieri Etneo. Rappresentano tutti gli altri colleghi che da quattro mesi non percepiscono la retribuzione dalla ditta di costruzioni etnea. «Siamo gli unici lavoratori, in tutta Italia, a soffrire un ritardo così lungo nei pagamenti», sostiene Mancini. Vengono da Enna e da Messina e non andranno via finché non avranno i soldi in mano. Il sindacalista ha già chiesto e ottenuto una riunione coi vertici della ditta.
L’allarme sui pagamenti era stato lanciato tempo fa, ma l’arrivo del commissario prefettizio Saverio Ruperto pareva avere sbloccato la vicenda. «Finora abbiamo creduto alle promesse che ci sono state fatte dall’azienda», spiega il sindacalista. Ma dopo che gli accordi presi riguardo alle mensilità di novembre e dicembre non hanno portato allo sblocco dei pagamenti «non ci fidiamo più delle promesse. Chiediamo, subito, anche gli arretrati di settembre e ottobre». Somme per le quali è ancora in corso una trattativa a livello nazionale.