«Non so perché l’Italia si sia trasformata sempre di più in un’immensa bisca». A parlare è il siracusano Luciano Modica, autore del testo #toomuchmoney e amministratore giudiziario di aziende confiscate alle mafie, tra cui la Geotrans degli Ercolano, oggi rinata. Il suo ultimo lavoro ha dato vita allo spettacolo teatrale, diretto da Erika Barresi e interpretato da Giorgia D’Acquisto e Giancarlo Latina, che verrà messo in scena stasera alle 20.30 durante una serata di beneficenza al campo San Teodoro Liberato gestito dai Briganti di Librino. #toomuchmoney ruota attorno a due temi di grande attualità: da un lato l’uso smodato dei soldi, il vivere al di sopra delle proprie possibilità e la mancanza di coscienza del valore stesso del denaro; dall’altro la ludopatia, un problema che colpisce sempre più persone, spesso inconsapevoli di addentrarsi in un tunnel da cui è difficile venir fuori.
«Il mio terzo testo, prodotto dall’associazione Fabula Rasa è nato dall’idea dei soci di Git Banca Etica – racconta Modica – che mi hanno chiesto di scrivere qualcosa per il mese della finanza etica». Dopo aver partecipato a diversi concorsi e workshop nazionali l’autore ha pensato di dare vita a un testo che riguardasse l’impatto dell’uso del denaro sulle persone comuni, piuttosto che un lavoro troppo tecnico strettamente legato alla finanza. Così si è documentato, scoprendo sempre più a fondo un mondo che non conosceva bene, quello del gioco d’azzardo, appunto, e acquisendo dati considerati dall’autore stesso sconvolgenti.
«Ho scoperto dati spiazzanti come l’Italia primo paese per soldi investiti nel gioco d’azzardo – quasi cento miliardi l’anno – mentre in Sicilia sono stati investiti cinque miliardi di euro in giochi legati alle scommesse». Dati che vengono raccontati al pubblico attraverso quattro storie legate da una quotidianità che non ci appartiene, vissute da personaggi oppressi da una realtà da cui non riescono a riemergere. «Due si salvano proprio attraverso la patologia, la menzionata ludopatia, mentre uno dei protagonisti resta schiacciato fino al punto di diventare il capro espiatorio della sua vicenda. La storia però – ci tiene a precisare l’autore – non punta sulla drammaticità, anzi, sceglie i toni della commedia, efficaci già a Siracusa, Catania, Bari, Foggia e Salerno, dove lo spettacolo è stato rappresentato». #toomuchmoney, spesso proposto fuori dai circuiti ordinari, non si pone l’obiettivo di fare la morale, volendo invece mostrare il paradosso dell’uso del denaro che da strumento si trasforma nel fine di tutto.
«Per professione sono molto vicino a mondi un po’ borderline, a persone che vengono attratte da realtà patologiche che mi hanno abituato a confrontarmi con vite e situazioni abbastanza ai margini della legalità e del vivere nel modo giusto per come lo intende la società, e che mi portano a diverse riflessioni che mi piace mettere nero su bianco». L’attività principale di Luciano Modica, come accennato, resta quella di amministratore giudiziario. «Dopo un’istruttoria molto seria, Banca Etica ha sposato il nostro progetto legato alla Geotrans, facendo nascere una collaborazione molto intensa e recuperando un’azienda che oggi va più che bene, è passata da quattordici e ventidue dipendenti e ogni anno chiude il bilancio in utile». Anche grazie all’acquisizione di nuovi clienti che non si sono lasciati condizionare dal suo passato. «Sono convinto che le aziende confiscate alla mafia, se hanno delle qualità, non devono per forza chiudere – afferma Modica. Se riescono a stabilire un rapporto di fiducia con i lavoratori facendo squadra avranno sicuramente delle esperienze positive».
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