A notare dei movimenti sull'acqua del mare della perla dello Jonio, questa mattina, dalla sua terrazza è stato la guida turistica Eddy Tronchet. «All'inizio mi erano sembrati dei delfini - racconta emozionato a MeridioNews - ma con il binocolo li ho riconosciuti dai soffi, fra loro c'era anche una balenottera comune». Guarda le foto
Taormina, tra le onde spuntano i capodogli Avvistati a largo. «Non si vedevano da anni»
L’emozione di aver avvistato dei capodogli e una balenottera, a largo di Taormina, traspare già dalla sua voce. «Ho 62 anni e questa è la seconda volta nella mia vita che sono riuscito ad avvistare dei mammiferi così imponenti», dice Eddy Tronchet contattato telefonicamente da MeridioNews. «Oggi è una giornata perfetta climaticamente – spiega la guida turistica regionale e titolare di un’agenzia viaggi nella perla dello Jonio – perché il mare è una tavola. Ed è, quindi, più facile notare ogni movimento sull’acqua, anche il più piccolo».
Questa mattina, affacciato dalla sua terrazza, Tronchet ha notato subito qualcosa che si muoveva a largo del mare. «In un primo momento ho pensato fossero dei delfini, ma poi ho visto il soffio – racconta entusiasta – così, ho inforcato il binocolo e ho visto quattro esemplari che nuotavano al largo di Capo Taormina e Isola Bella. Tre erano di certo dei capodogli, il quarto probabilmente era una balenottera comune».
Per identificarli il metodo usato dalla guida naturalistica dovrebbe non tradire: «mentre il soffio nei capodogli è laterale e di sbieco, nella balenottera comune il soffio è dritto e alto». Tre si dirigevano a sud e uno verso nord. «Ma possono cambiare direzione soprattutto se sono in caccia di alimenti – spiega l’esperto – Inoltre, ho avvistato due gruppi di delfini molto lontani», facendo notare però che l’avvistamento di questi animali in zona è già molto più comune.
«Sei anni fa mi era già capitato di vedere un capodoglio – ricorda Tronchet – Quando parlo con la gente che vive il mare quotidianamente spesso mi invidiano questa occasione, perché anche fra loro sono davvero in pochissimi ad avere avuto la fortuna che ho avuto io. Forse, capita di riuscirci una volta ogni dieci anni. Per me è stata un’emozione fortissima. È la conferma – conclude la guida – della ricchezza naturalistica straordinaria della nostra Isola».