E' cominciata l'edizione numero sessanta della kermesse cinematografica che ogni anno si svolge nel Comune del Messinese. Un primo appuntamento con premi alla carriera - a Isabella Ferrari - e Cariddini d'oro - a Raoul Bova e Claudia Cardinale - e d'argento e l'anteprima di Dragon trainer 2. Protagonista anche un pubblico molto partecipe. Guarda le foto
Taormina Film Fest 2014, prima giornata Tra vips, premiazioni e film non imperdibili
Primo giorno calmo, prima Tao Class, primi incontri vip. Scorre così la prima giornata del Taormina Film Festival edizione 2014, al suo sessantesimo anniversario. Si comincia con incontrare Raoul Bova, nel Comune del Messinese per il film Capitano Ultimo,per il quale ha collaborato alla produzione con il Gruppo Datamedia: è un mediometraggio che racconta le gesta del personaggio del carabiniere Sergio De Caprio. Dopo è l’ora di Isabella Fogliazza – vero nome dell’attrice Isabella Ferrari – che, dopo un bagno di folla e selfie, arriva al Palacongressi per la sua masterclass.
L’incontro si apre con qualche domanda di rito da parte di Mario Sesti, direttore artistico del festival: «Come si diventa attori?», «Il rapporto coi registi?», «L’amore per le parole?», «L’importanza dei premi?». Domande a cui l’attrice piacentina risponde con calma, senza particolare pungenza nelle risposte. La sua storia è quella di un’attrice nata «per sbaglio» grazie soprattutto alla sua bellezza. Una professionista che ha recuperato nel tempo, con l’esperienza, con grandi registi. Da Scola a Ozpetek, passando per i Vanzina e Sorrentino. Il suo rapporto col regista è fondamentalmente di fiducia e abnegazione: «Durante le riprese io sono del regista – dice durante la master class – e non ci si può rifiutare di fare qualcosa»
Durante la giornata, consegnati anche i premi nella cornice del teatro greco: premio alla carriera a una incredula Isabella Ferrari, Cariddini d’oro a Raoul Bova e Claudia Cardinale, e Cariddino d’argento a Anna Maria Tarantola, dirigente Rai, partner del festival. Poi spazio all’anteprima di Dragon trainer 2, con breve introduzione del regista Dean DeBlois e della produttrice Bonnie Arnold, che esaltano il grande lavoro di tutta la troupe per la realizzazione e il realismo del risultato.
Il film racconta le gesta di Hiccup e del suo Sdentato che, dopo aver conquistato Berk, deve conquistare il resto della Vikinghia. Il film è un bildungsfilm – neologismo creato in quel di Taormina per indicare un bildungroman in pellicola – che racconta come questo principe riesca a diventare re. Gli sfondi sono meravigliosi – anche se in alcuni casi ricordano quelli di Avatar -; i personaggi più realistici – anche se ciò non è necessariamente un pregio – e in alcuni casi ricordano da molto vicino i Croods; i movimenti di macchina son esagerati ma sempre utili.
Il film è semplice, la storia è spesso prevedibile, con un solo colpo di scena, poco utile tra l’altro. Il «Ti fidi di me?» ricordava Aladdin da un lato e Titanic dall’altro, ma non dispiace durante la visione. La storia d’amore c’è, anch’essa semplice, ma è più forte e più importante quella di amicizia e di rispetto-amore tra padre e figlio. Il film intrattiene, non è un capolavoro, è per bambini più che per ragazzi e di certo avremmo potuto vivere anche senza. Gradevolissima e molto attiva la partecipazione del pubblico, che ha applaudito varie volte e seguito con enfasi le gesta dei protagonisti. Da notare il gruppetto di Vichinghi con elmo che si è presentata al teatro greco.
Postilla: dopo la consegna dei premi, c’è stata la fuga generale dei vips. Riapparsi solo alla fine del film per vedere la partita dell’Italia contro l’Inghilterra.